Quasi duecentomila manifestanti hanno affollato le piazze francesi mercoledì 11 settembre 2025, dando vita a una giornata di mobilitazione caratterizzata da tensioni e scontri con le forze dell’ordine. Gli eventi hanno portato a 473 arresti in tutto il Paese. Il nuovo primo ministro, Sébastien Lecornu, ha dichiarato che è necessaria una “vera rottura” con le politiche attuali, sottolineando l’urgenza di un cambiamento.
Proteste di massa in tutta la Francia
La manifestazione “Blocchiamo tutto” ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di cittadini che hanno espresso il loro malcontento nei confronti delle politiche economiche e sociali del governo di Emmanuel Macron. A Parigi, i disordini sono stati particolarmente gravi, con un ristorante dato alle fiamme e gruppi di manifestanti, vestiti in abiti neri e con maschere, che hanno adottato le tattiche del black bloc. Per gestire la situazione, sono stati dispiegati circa 80.000 agenti di polizia in tutto il territorio francese. Le violenze si sono registrate anche in altre città, contribuendo a un clima di forte tensione sociale.
Il bilancio finale degli scontri ha evidenziato la gravità della situazione, con 473 fermi confermati. Questo primo giorno di attività per il premier Lecornu, nominato il giorno precedente, ha messo in evidenza le sfide immediate che il nuovo governo deve affrontare. “Serve un cambiamento, ce la faremo”, ha affermato il primo ministro ai cittadini, cercando di rassicurare la popolazione in un momento di grande incertezza.
Il presidente del Senato chiede un contratto di governo
Gérard Larcher, presidente del Senato francese, ha dichiarato nella mattinata del 11 settembre l’importanza di un “contratto di governo” che unisca diverse forze politiche, da Horizons ai Républicains, per affrontare l’attuale crisi. In un’intervista su BFM TV, Larcher ha sottolineato che, nonostante il segretario socialista Olivier Faure abbia già escluso i socialisti dall’esecutivo, è fondamentale creare un’alleanza tra i vari gruppi parlamentari. Ha anche aperto alla possibilità che i socialisti possano sostenere il governo, a patto che vengano rispettate alcune delle loro preoccupazioni, escludendo però misure come la “tassa Zucman” sui super-ricchi.
Larcher ha espresso fiducia nella possibilità di trovare punti di equilibrio con l’opposizione, nonostante le divergenze su questioni cruciali come la riforma delle pensioni.
Consultazioni politiche in corso per la formazione del governo
Nella stessa giornata, Sébastien Lecornu ha continuato le consultazioni politiche, incontrando il “nocciolo comune” dei partiti. Secondo quanto riportato da Le Figaro, il primo ministro ha programmato incontri bilaterali con i presidenti delle due assemblee: Yaël Braun-Pivet, per l’Assemblea Nazionale, e Gérard Larcher, per il Senato. Questi incontri si svolgeranno rispettivamente all’Hôtel de Lassay e a Matignon, con le opposizioni che verranno convocate in un secondo momento.
Lecornu ha il compito di costruire una nuova maggioranza in un contesto di crescente instabilità politica, e le sue consultazioni si rivelano fondamentali per la formazione di un governo che possa affrontare le sfide economiche e sociali del Paese.