Nursing Up presenta ricorso al Tar per la figura dell’assistente infermiere

Veronica Robinson

Settembre 11, 2025

OMA, 11 SETTEMBRE 2025 – Nursing Up ha ufficialmente avviato un ricorso al TAR contro il Governo e le Regioni in merito all’implementazione della figura dell’“assistente infermiere”. La prima udienza è programmata per il 21 settembre.

Il Presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, ha espresso preoccupazione riguardo a questa nuova figura professionale, definendola una scelta “discutibile e dannosa” che potrebbe compromettere la sicurezza delle cure e alterare l’equilibrio all’interno delle professioni sanitarie. De Palma ha sottolineato che l’associazione ha richiesto fin da subito la sospensione dell’Accordo tra Governo e Regioni e ora intensifica la sua lotta nelle aule di giustizia.

Una figura professionale controversa

Secondo Nursing Up, l’assistente infermiere è una figura priva della formazione universitaria e delle competenze necessarie per garantire un’assistenza di qualità. L’associazione ha descritto questa nuova posizione come un “espediente” che non affronta realmente la carenza di personale, ma piuttosto crea confusione e potenziali rischi per i pazienti.

Un tentativo di mascherare la carenza di personale

La creazione dell’assistente infermiere è vista come una risposta a un vuoto strutturale di 175mila infermieri, secondo gli standard europei. De Palma ha affermato che si sta “giocando alla roulette russa” con la salute dei cittadini e la dignità dei professionisti del settore.

Declino delle immatricolazioni nei corsi di infermieristica

Il calo delle immatricolazioni nei corsi di laurea in infermieristica riflette una crisi preoccupante. Per l’anno accademico 2025/2026, sono disponibili 20.699 posti, ma le domande non superano i 19mila. Nel 2010, le iscrizioni erano oltre 46mila, mentre oggi si attestano poco sopra i 21mila. In particolare, nel Nord Italia la situazione è allarmante: a Padova si registrano solo 744 iscritti su 1150 posti disponibili, mentre a Verona sono 503 su 830.

Se le tendenze passate si confermano, si prevede che circa il 20% degli studenti ammessi non si presenterà al primo giorno di lezione e almeno un altro 30% abbandonerà il corso durante i tre anni di studi. In numeri concreti, dei 20.699 posti disponibili per il 2025, solo 10.300 studenti si prevede che conseguiranno la laurea. De Palma ha avvertito che senza adeguati percorsi formativi, opportunità di carriera e stipendi competitivi, la professione infermieristica perderà attrattiva, mettendo a rischio l’intero sistema sanitario.

Assistente infermiere: una soluzione illusoria

Nursing Up sostiene che l’assistente infermiere non rappresenta una soluzione alla carenza di professionisti, ma piuttosto un’alternativa a basso costo che compromette la qualità dell’assistenza. L’associazione ha evidenziato come la politica preferisca percorsi più semplici anziché investire realmente in chi sceglie questa professione. Per questo motivo, sono stati portati il Governo e le Regioni davanti al TAR.

La lotta legale e sindacale di Nursing Up

Nursing Up è attualmente l’unico sindacato a contestare legalmente l’assistente infermiere, dopo aver denunciato i rischi e messo in discussione questa figura anche nelle trattative contrattuali. La battaglia, che ha avuto inizio nelle piazze e nei tavoli istituzionali, si sposta ora nelle aule di giustizia.

De Palma ha concluso affermando che difendere la stabilità della professione significa anche garantire la qualità delle cure. Non sarà tollerato che logiche di risparmio mettano a rischio la sicurezza di pazienti e professionisti. Il Governo e le Regioni dovranno rispondere davanti alla magistratura riguardo a un accordo che, secondo Nursing Up, rappresenta un chiaro segnale di una sanità in difficoltà.

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