Piacenza, automobilista che investì una coppia di fidanzati riottiene la patente

Veronica Robinson

Settembre 11, 2025

A quattro anni dalla drammatica vicenda di Zena di Carpaneto, in provincia di Piacenza, un nuovo sviluppo ha colpito l’opinione pubblica. Il 30enne Daniele Zanrei e la sua fidanzata, la 26enne Sonia Tosi, furono tragicamente investiti e uccisi. Oggi, l’automobilista condannato per il duplice omicidio stradale ha riottenuto la possibilità di guidare, dopo che il giudice di pace di Piacenza ha annullato la revoca della patente, un provvedimento emesso dalla prefettura a seguito della condanna a cinque anni e sette mesi inflitta dalla Corte d’Appello di Bologna. La notizia è stata riportata dal quotidiano locale Libertà.

L’incidente mortale del 2021

Il tragico evento risale al primo agosto 2021, quando i due giovani viaggiavano su uno scooter a Zena di Carpaneto. In quel momento, furono travolti da un’automobile guidata da un giovane che si trovava in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico di 2,1 grammi per litro di sangue, ben oltre il limite consentito di 0,5. Non solo, l’automobilista aveva anche superato il limite di velocità, toccando i 115 chilometri all’ora al momento dell’impatto, rispetto ai 50 chilometri all’ora previsti. Questo incidente ha scosso profondamente la comunità locale, portando a una riflessione sulla sicurezza stradale e sull’importanza di rispettare le norme di comportamento alla guida.

La reazione delle famiglie delle vittime

La decisione di restituire la patente all’automobilista condannato ha suscitato un forte malcontento tra le famiglie delle vittime. Danilo Tosi, padre di Sonia, ha espresso il suo dolore affermando: “È una decisione gravissima, quale esempio diamo alla società?”. Ha fondato un’associazione in memoria della figlia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza stradale. Danilo ha ulteriormente sottolineato l’incomprensibilità della decisione, che sembra mettere in discussione gli sforzi per promuovere comportamenti responsabili alla guida. Anche Antonino Zanrei, padre di Daniele, ha dichiarato di essere “esterrefatto” dalla notizia, evidenziando come tale decisione possa vanificare gli sforzi educativi in materia di sicurezza stradale. Per lui, il dolore per la perdita del figlio è incolmabile, e la restituzione della patente appare come un passo indietro nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza.

Le motivazioni dietro la restituzione della patente

Secondo quanto riportato da Libertà, la sentenza del giudice di pace di Piacenza, che ha accolto il ricorso dell’automobilista, non è ancora definitiva. Una volta che le motivazioni saranno depositate, la prefettura avrà la possibilità di presentare appello al Tribunale ordinario di Piacenza. La revoca della patente, in questi casi, implica che l’automobilista deve riottenere la licenza dopo un certo periodo, salvo eventuali ricorsi, come avvenuto in questa situazione. Sembra che il giudice avesse già restituito la patente al condannato in precedenza, ma ci sarebbe stata una disputa con la prefettura che ha portato a una nuova revoca e, successivamente, a una seconda restituzione. L’ultima revoca risale al 29 ottobre 2024, e ora ci troviamo di fronte a un’ennesima restituzione della licenza di guida.

×