Il 12 e 13 settembre 2025, l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo ospiterà il convegno internazionale “New Technologies and AI in Hybrid Cardiac Ablation”. Questo evento, organizzato da Humanitas Gavazzeni, dall’Università degli Studi di Bergamo e dalla Fondazione Humanitas per la Ricerca, si propone di esplorare i più recenti sviluppi nella cura delle arritmie cardiache. Medici specialisti, tra cui cardiochirurghi, elettrofisiologi, cardiologi interventisti, anestesisti, bioingegneri e infermieri, si riuniranno per discutere delle innovazioni legate all’intelligenza artificiale e alla robotica nel trattamento ibrido delle fibrillazioni atriali e ventricolari, condizioni che colpiscono oltre un milione di persone in Italia.
Un’importante iniziativa contro le malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel paese, con un’incidenza di circa il 30% sul totale dei decessi. Alfonso Agnino, responsabile scientifico dell’evento e dell’Unità di Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni, ha evidenziato l’importanza di affrontare questa problematica. “Viviamo un’epoca in cui l’intelligenza artificiale, i big data e la medicina ibrida stanno cambiando radicalmente il modo di curare i pazienti”, ha affermato Agnino, sottolineando il ruolo cruciale della robotica.
Negli ultimi anni, il suo team ha eseguito oltre 400 interventi utilizzando tecnologie robotiche, spaziando dalla chirurgia della valvola mitralica alle patologie coronariche, fino ad arrivare all’approccio denominato “hybrid convergent”. Questo metodo combina le competenze in elettrofisiologia e chirurgia, offrendo nuove speranze per i pazienti affetti da fibrillazione atriale persistente.
Innovazioni nella cura delle aritmie cardiache
Le aritmie cardiache, in particolare la fibrillazione atriale, rivestono un’importanza significativa nel contesto delle patologie gravi. Eduardo Celentano, responsabile scientifico del convegno e dell’unità di Elettrofisiologia all’Humanitas Gavazzeni, ha sottolineato che questa condizione è responsabile di circa un ictus su cinque. Celentano ha messo in evidenza come l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella pratica elettrofisiologica stia aprendo nuove strade nel trattamento.
L’uso di algoritmi predittivi, mappaggi elettrofisiologici avanzati e sistemi di analisi dei dati consente di sviluppare procedure sempre più precise e personalizzate. Queste innovazioni non solo riducono le recidive, ma aumentano anche l’efficacia complessiva degli interventi, offrendo ai pazienti un approccio terapeutico più mirato e sicuro.
L’evento del 12 e 13 settembre rappresenta quindi un’importante opportunità per approfondire le nuove frontiere della medicina cardiovascolare, unendo esperti e professionisti del settore per confrontarsi su temi cruciali per la salute pubblica.