Durante un’operazione condotta a Roma, il 15 gennaio 2025, le forze dell’ordine hanno scoperto e perquisito diversi appartamenti adibiti a case di appuntamento. Gli agenti della polizia hanno eseguito controlli approfonditi su tutti i locali riconducibili alla maitresse, una figura centrale nell’organizzazione di sfruttamento della prostituzione. Tra gli indirizzi analizzati, uno è risultato essere fittizio, in quanto la donna aveva fornito un indirizzo non reale per nascondere la sua vera residenza.
La maitresse e il permesso di soggiorno
La maitresse, per ottenere un permesso di soggiorno e regolarizzare la sua posizione in Italia, aveva dichiarato di risiedere presso l’abitazione di un cittadino italiano, il quale è stato denunciato per il suo coinvolgimento nella vicenda. Questo espediente ha messo in luce come la donna cercasse di sfruttare le normative italiane a suo favore, cercando di occultare la propria attività illecita.
Sequestro e operazioni di polizia
Al termine delle operazioni di perquisizione, gli agenti hanno proceduto al sequestro di due appartamenti utilizzati per il reclutamento e la gestione delle ragazze costrette a prostituirsi. Durante l’intervento, sono stati rinvenuti anche 50mila euro in contanti, una somma significativa che evidenzia l’ampiezza dell’operazione illecita. Inoltre, sono state sequestrate due telecamere, utilizzate dalla maitresse per monitorare le donne, e vari dispositivi elettronici per la gestione delle attività da remoto.
Impegno delle autorità nella lotta al traffico
Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione, dimostrando l’impegno delle autorità nel contrastare tali attività illegali e nel proteggere le vittime coinvolte.