Un evento senza precedenti ha segnato la storia della giustizia in Brasile: per la prima volta, un ex presidente e alti ufficiali delle forze armate sono stati condannati per un tentativo di colpo di Stato. Il 15 marzo 2025, Jair Messias Bolsonaro, 70 anni, è stato dichiarato colpevole dalla Corte Suprema di Brasilia per aver orchestrato una cospirazione contro l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva, dopo la sua sconfitta nelle elezioni del 2022, come riportato da El PaÃs.
La Corte ha emesso una condanna di 27 anni e 3 mesi per Bolsonaro, riconoscendolo colpevole di cinque reati, tra cui tentato golpe, attentato allo Stato di diritto e appartenenza a un’organizzazione criminale. Oltre a Bolsonaro, sono stati condannati tre generali, un ammiraglio, un tenente colonnello e due civili, tutti coinvolti nel complotto.
La decisione della Corte Suprema
La giudice Carmen Lúcia Antunes Rocha ha evidenziato che un gruppo di figure chiave, guidato da Bolsonaro, aveva messo in atto un piano sistematico per attaccare le istituzioni democratiche e minare l’alternanza di potere. Il giudice istruttore Alexandre de Moraes ha sottolineato che gli eventi del 8 gennaio 2023 non possono essere considerati un semplice atto spontaneo, ma piuttosto un tentativo di golpe orchestrato da un’organizzazione criminale.
Con il voto della giudice Carmen Lúcia, la Prima sezione della Corte Suprema ha raggiunto una maggioranza di 3-1 per la condanna di Bolsonaro, che include reati come l’abolizione violenta dello Stato di diritto e danneggiamento del patrimonio pubblico. Lúcia ha descritto le prove contro l’ex presidente come “incontestabili”, sostenendo che Bolsonaro avesse orchestrato un piano per destabilizzare le istituzioni dopo le elezioni del 2022. La sua decisione si è unita ai voti favorevoli di Alexandre de Moraes e Flávio Dino.
Le reazioni internazionali
Il voto decisivo di Cristiano Zanin ha portato il conteggio a 4 voti favorevoli e 1 contrario nella condanna di Bolsonaro e di altri sette membri del suo governo. L’unico giudice a sostenere l’assoluzione è stato Luiz Fux, che ha dichiarato che le prove presentate erano “inesistenti”.
La condanna di Jair Bolsonaro ha suscitato reazioni anche a livello internazionale. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha commentato che la sentenza è “molto sorprendente” e ha paragonato la situazione a quanto accaduto a lui stesso. Trump ha definito Bolsonaro un “bravo presidente” e ha espresso preoccupazione per le azioni legali contro di lui.
Dall’altro lato, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato un avvertimento al Brasile, affermando che gli Stati Uniti “agiranno di conseguenza” dopo la condanna di Bolsonaro, che ha definito una “caccia alle streghe”. Trump aveva già minacciato i giudici brasiliani, mettendo in guardia contro la condanna del suo alleato.
La posizione del governo brasiliano
Il governo brasiliano ha risposto alle minacce di Rubio, affermando di non essere “intimidito” dalle sue dichiarazioni. Questa presa di posizione indica un chiaro intento di mantenere l’integrità del sistema giudiziario e di difendere le decisioni della Corte Suprema.
In una nota pubblicata sui social media, Flavio Bolsonaro, senatore e figlio dell’ex presidente, ha dichiarato che “oggi è il giorno in cui la supremazia ha trionfato sulla democrazia”. Ha continuato affermando che coloro che sono stati “ingiustamente perseguitati” diventeranno parte della storia, mentre i loro persecutori saranno considerati “feccia”.
Questa condanna rappresenta un momento cruciale per la democrazia brasiliana e per il futuro politico del paese, segnando un netto cambiamento nel panorama politico e giuridico del Brasile.