La Polonia dispiega 40 mila soldati: “I droni russi non sono stati un errore”

Rosita Ponti

Settembre 12, 2025

La situazione al confine tra Polonia e Bielorussia continua a destare preoccupazioni. A partire dalla mezzanotte del 2 dicembre 2025, la Polonia ha deciso di chiudere il proprio confine, una misura che prevede il dispiegamento di 40.000 soldati a seguito dell’incursione di droni russi nel territorio europeo. Le forze armate polacche, insieme alla Nato, hanno attuato una risposta immediata per contenere la minaccia, anche se solo quattro dei 19 droni avvistati sono stati abbattuti. I restanti quindici droni, dopo aver esaurito il carburante, si sono schiantati al suolo, percorrendo un tragitto di fino a 300 km all’interno della Polonia.

Le esercitazioni militari russe e la reazione polacca

Il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha espresso preoccupazione per le recenti esercitazioni militari congiunte della Russia e della Bielorussia, definendole estremamente aggressive. Oggi, Tusk riceverà un aggiornamento sulle strategie che la Nato intende adottare per garantire la sicurezza del confine orientale. La crescente tensione tra i due paesi ha spinto la Polonia a prendere misure drastiche per proteggere la propria sovranità e la stabilità della regione.

Il supporto internazionale alla Polonia

In risposta alla crisi, la Francia ha inviato tre jet da combattimento Rafale in Polonia, segno di un forte sostegno alle iniziative di difesa del paese. Inoltre, il governo francese ha convocato l’ambasciatore russo per discutere della situazione attuale. Anche la Commissione Europea ha preso provvedimenti, convocando separatamente gli inviati russi e bielorussi per chiarire le posizioni e le responsabilità in merito agli eventi recenti.

Le dichiarazioni da Washington

Negli Stati Uniti, il Presidente Donald Trump ha commentato l’incidente con toni di cautela, definendo l’accaduto come un possibile errore, ma manifestando anche disappunto per la situazione. La risposta di Tusk non si è fatta attendere: “Ci piacerebbe fosse un errore, ma non lo è stato e lo sappiamo”, ha affermato, sottolineando la gravità della situazione e la necessità di una risposta ferma e unita da parte della comunità internazionale.

La tensione al confine polacco-bielorusso continua a essere monitorata con attenzione, mentre le forze militari si preparano a eventuali ulteriori sviluppi.

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