Morte di Kirk: le immagini del presunto assassino alterate da utenti con IA

Rosita Ponti

Settembre 12, 2025

Qualche ora dopo l’uccisione dell’attivista di destra Charlie Kirk, avvenuta nel 2025, l’FBI ha reso disponibili online alcune immagini sfocate del presunto assassino. Secondo quanto riportato dal sito The Verge, diversi utenti hanno iniziato a impiegare strumenti di intelligenza artificiale per migliorare la qualità delle immagini diffuse. “Gli strumenti di IA non riescono a rivelare dettagli nascosti in un’immagine sfocata, ma possono dedurre cosa potrebbe esserci, creando anche elementi che non esistono realmente”, spiega il portale.

Strumenti di intelligenza artificiale e smartphone

I principali smartphone attualmente in commercio sono dotati di funzionalità di intelligenza artificiale integrate nelle applicazioni fotografiche, capaci di modificare o arricchire le immagini in pochi istanti. Secondo una ricerca condotta da The Verge, sui social media e nei forum online si possono trovare decine di grafiche generate dall’IA, basate sulle immagini fornite dall’FBI. Queste rappresentazioni cercano di ricostruire come potrebbe apparire il volto della persona di interesse, arrivando a includere dettagli come il colore degli occhi. Tra le fonti di queste varianti, spiccano Grok, l’IA di X, e ChatGPT.

Disinformazione e caos informativo

Tuttavia, come sottolinea The Verge, è improbabile che queste immagini possano realmente aiutare l’FBI nella cattura del sospetto; più probabilmente, servono a generare facili consensi sui social. In risposta alla situazione, lo Stato dello Utah ha pubblicato versioni più chiare delle immagini del giovane, rivelando dettagli come lo zaino e le scarpe indossate. L’affidamento ai chatbot di IA per ottenere informazioni sull’assassino ha portato, in alcuni casi, a una vera e propria disinformazione.

Esempi di disinformazione

Il portale The Hindu ha riportato alcuni esempi di risposte generate da Grok e ChatGPT, che erroneamente identificano l’assassino come un democratico dello Utah di nome Michael Mallinson. Tali affermazioni sono state attribuite a fonti affidabili come CNN e New York Times, ma si sono rivelate completamente false. “Le notizie spesso scatenano una frenetica ricerca di informazioni sui social media”, scrive The Hindu, “portando a conclusioni errate che i chatbot ripropongono, contribuendo così a generare ulteriore confusione”.

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