Oltre 485 mila persone convivono con il tumore alla prostata, aumentano i decessi

Veronica Robinson

Settembre 12, 2025

Sono oltre 485.000 gli uomini in Italia che convivono con una diagnosi di tumore della prostata, il tipo di carcinoma più comune tra la popolazione maschile occidentale. Ogni anno, il numero di decessi supera le 8.200 unitĆ  e, secondo le proiezioni, si prevede un incremento dell’1% dei casi ogni anno fino al 2040. A fornire questi dati ĆØ stata la Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) durante una conferenza stampa online, in cui ĆØ stata sottolineata l’importanza di rafforzare le strategie di prevenzione.

Il quadro attuale della malattia

I tassi di sopravvivenza a cinque anni per i pazienti affetti da tumore della prostata superano il 90%, ma l’impatto della malattia rimane significativo. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha dichiarato: “Il carcinoma prostatico ĆØ diventato il più comune tra gli uomini in Italia”. Alcuni fattori di rischio modificabili, legati a stili di vita poco salutari, contribuiscono all’insorgenza della malattia. Tra questi, il fumo e l’obesitĆ  sono particolarmente preoccupanti, incidendo rispettivamente sul 27% e l’11% della popolazione maschile adulta.

“Il tabagismo aumenta del 20% il rischio di sviluppare un tumore alla prostata“, ha aggiunto Cinieri, “mentre l’obesitĆ  ĆØ associata a forme di neoplasia più aggressive e potenzialmente letali. Al contrario, l’attivitĆ  fisica può contribuire a ridurre la progressione della malattia e la mortalitĆ ”.

Diagnosi e trattamenti disponibili

Il tumore della prostata, nelle fasi iniziali, non presenta sintomi evidenti, rendendo complessa la diagnosi precoce. Marco Maruzzo, direttore dell’Oncologia 3 presso l’Istituto Oncologico Veneto, ha spiegato che “con l’avanzare della malattia possono manifestarsi sintomi come una diminuzione della potenza del getto urinario, ematuria o dolore”. Le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti vanno dalla sorveglianza attiva a interventi chirurgici, radioterapia e terapie ormonali di nuova generazione, che possono essere combinate con la chemioterapia.

Il ruolo dei test genetici e iniziative di sensibilizzazione

Un aspetto importante nella gestione del tumore alla prostata ĆØ rappresentato dai test genetici. Nicola Silvestris, segretario nazionale di Aiom, ha affermato che “circa il 10% dei casi presenta una componente eredo-familiare”. Attraverso test mirati, ĆØ possibile identificare varianti patogenetiche, come quelle associate ai geni Brca, per avviare percorsi di monitoraggio e cura personalizzati.

Per promuovere la sensibilizzazione tra la popolazione maschile, la Fondazione Aiom ha preso parte al “Tour Mediterraneo” della nave Amerigo Vespucci, collaborando con la Fondazione Airc e la SocietĆ  Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (Sirm). Arianna Gregis, Head Pharmaceuticals di Bayer Italia, partner del progetto, ha dichiarato: “Questa iniziativa rappresenta un passo concreto nel nostro impegno a supporto delle persone affette da tumore alla prostata“. La necessitĆ  di incentivare la prevenzione in Italia ĆØ evidente, e ciò deve avvenire attraverso campagne di sensibilizzazione specifiche.

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