Nella settimana scorsa, un tragico evento ha scosso il Venezuela, quando undici cittadini venezuelani sono stati uccisi dalla marina militare statunitense mentre si trovavano a bordo di una lancia nel Mar dei Caraibi. Il ministro degli Interni venezuelano, Diosdado Cabello, ha chiarito in un’intervista alla televisione pubblica che nessuna delle vittime era associata alla gang del Tren de Aragua. Cabello ha dichiarato che le indagini condotte hanno coinvolto le famiglie delle persone scomparse, le quali chiedono il recupero dei corpi dei loro cari. Secondo le informazioni raccolte, ha sottolineato il ministro, nessuno dei deceduti era coinvolto nel narcotraffico.
Cabello ha descritto l’accaduto come un “omicidio” perpetrato contro un gruppo di cittadini, utilizzando una forza letale. Ha messo in discussione le modalità con cui gli Stati Uniti hanno determinato la presenza di droga sull’imbarcazione e perché non siano stati effettuati arresti. Secondo il ministro, questa situazione dimostra una confessione da parte degli Stati Uniti riguardo all’uccisione di undici persone.
Annuncio del piano indipendenza 200
Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha presentato il nuovo piano militare denominato “indipendenza 200”, una risposta strategica alle crescenti tensioni con gli Stati Uniti. Durante una cerimonia notturna, affiancato dal ministro della Difesa Vladimir Padrino Lòpez, Maduro ha annunciato la mobilitazione delle forze armate e delle milizie bolivariane, con l’obiettivo di attivare 284 “fronti di battaglia” in posizioni strategiche nel paese. Il presidente ha affermato che l’iniziativa mira a mantenere “le coste libere da imperialisti, invasori e gruppi di violenza”.
In questo contesto, Maduro ha ribadito che “i mari, le terre e le montagne appartengono al popolo venezuelano e mai all’impero nordamericano”, sottolineando la determinazione del governo a difendere la sovranità nazionale.
Arruolamento straordinario e tensioni con Washington
Per rafforzare la difesa nazionale, il governo venezuelano ha avviato giornate di arruolamento straordinario. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescente frizione con Washington, che ha inviato navi e sottomarini da guerra nel Mar dei Caraibi, giustificando tali manovre con la lotta al narcotraffico. È proprio durante queste operazioni che è avvenuto l’affondamento dell’imbarcazione su cui viaggiavano gli undici presunti narcotrafficanti del Tren de Aragua.
Il ministro Vladimir Padrino Lòpez ha accusato le autorità statunitensi di voler sfruttare la presenza navale nei Caraibi per creare “falsi positivi” e giustificare un’eventuale “aggressione militare” contro il Venezuela. Questa affermazione evidenzia la crescente tensione tra i due paesi e la preoccupazione del governo venezuelano per le azioni militari statunitensi nella regione.