Fitch abbassa il rating della Francia: “L’instabilità politica frena il risanamento”

Veronica Robinson

Settembre 13, 2025

Fitch ha recentemente abbassato il rating della Francia, modificandolo da ‘AA-‘ a ‘A+’, con un outlook stabile. Questa decisione è stata comunicata dall’agenzia di rating internazionale, che ha evidenziato come la persistente instabilità politica e le incertezze stiano ostacolando il risanamento dei conti pubblici del Paese, già fortemente deteriorati. Secondo Fitch, la caduta del governo a seguito di un voto di fiducia mette in luce la frammentazione e la crescente polarizzazione della scena politica francese, un fenomeno che indebolisce la capacità del sistema politico di implementare un consolidamento di bilancio efficace.

Nuovo governo e sfide economiche

Il 10 settembre 2025, durante una fase critica per la Francia, il nuovo primo ministro, Sébastien Lecornu, è subentrato a François Bayrou dopo la sfiducia del suo governo. Questa transizione avviene in un contesto di crescente preoccupazione per la situazione economica del Paese, con Fitch che esprime dubbi sulla possibilità di ridurre il rapporto deficit/PIL sotto il 3% entro il 2029, obiettivo che il governo uscente aveva fissato.

Reazione del governo e legge di bilancio

Il ministro dell’Economia francese, Eric Lombard, ha prontamente reagito alla notizia del declassamento, dichiarando di “prendere atto” della decisione di Fitch. Lombard ha inoltre informato che il nuovo primo ministro ha già avviato consultazioni con le forze politiche presenti in Parlamento per approvare una legge di Bilancio che consenta di proseguire gli sforzi per il risanamento delle finanze pubbliche.

Impatto del declassamento e situazione del debito

Il declassamento del rating del debito sovrano francese si inserisce in un periodo in cui i tassi di interesse sui prestiti stanno già aumentando. I mercati finanziari hanno penalizzato l’impasse di bilancio della Francia per diverse settimane. Si prevede un deficit pubblico del 5,4% del PIL per il 2025, ben oltre il limite del 3% stabilito dalle normative europee. Inoltre, il debito nazionale supera i 3,3 trilioni di euro, equivalente a quasi il 114% del PIL. Le agenzie di rating, tra cui Fitch, Moody’s e S&P Global, valutano la qualità creditizia dei governi, influenzando così il costo del finanziamento per i governi stessi.

Gestione del debito pubblico in Francia

In Francia, l’Agence France Trésor (AFT) è responsabile della gestione del debito pubblico, raccogliendo fondi attraverso l’emissione di titoli di Stato. Le obbligazioni a lungo termine sono denominate OAT (obbligazioni assimilabili del Tesoro), mentre quelle a breve termine sono classificate come BTF (obbligazioni del Tesoro). Questi titoli vengono collocati tramite aste, dove banche, assicuratori e fondi pensione presentano le loro offerte. L’AFT seleziona le offerte che permettono di prendere in prestito l’importo desiderato al miglior costo possibile.

Emissione di debito e oneri finanziari

Recentemente, l’AFT ha emesso 11 miliardi di euro di debito, di cui 1,8 miliardi con scadenza trentennale, a un tasso del 4,43%, il più alto dal 2008. Questo tasso è superiore rispetto a quello previsto inizialmente, fissato al 3,75%. L’onere del debito, rappresentato dai rimborsi degli interessi, ammonta ora a circa 55 miliardi di euro, minacciando di diventare la spesa pubblica più consistente dopo quella per l’Istruzione Nazionale.

Mercato obbligazionario e fiducia degli investitori

Le obbligazioni emesse dall’AFT circolano liberamente nel mercato obbligazionario, dove vengono continuamente acquistate e vendute. Il mercato secondario riflette la fiducia degli investitori in tempo reale, con i tassi di interesse che scendono in caso di alta domanda e aumentano quando questa si esaurisce. Recentemente, il rendimento del titolo decennale francese ha superato quello italiano per la prima volta dal 2000, a causa delle preoccupazioni degli investitori riguardo all’incertezza politica e di bilancio che caratterizza la Francia.

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