Il trapper Baby Gang rimane nel carcere di San Vittore mentre i Ris esaminano le armi sequestrate

Rosita Ponti

Settembre 13, 2025

La situazione di criminalità a Milano continua a destare preoccupazione, specialmente in relazione a eventi recenti che coinvolgono giovani personaggi noti. Il 13 settembre 2025, il giudice per le indagini preliminari Fiammetta Modica ha confermato l’arresto di Zaccaria Mohuib, meglio conosciuto con il nome d’arte di Baby Gang. Il giovane trapper è stato arrestato due giorni prima, in una camera d’albergo della città, con l’accusa di detenzione di arma clandestina e ricettazione.

Dettagli dell’arresto

L’arresto di Baby Gang è avvenuto in un contesto di crescente allerta per la sicurezza pubblica a Milano. L’artista, già noto per le sue precedenti problematiche legali, si trovava in attesa di un affidamento ai servizi sociali a causa di una condanna definitiva di 2 anni, 9 mesi e 10 giorni, legata a una sparatoria avvenuta nei pressi di Corso Como. Durante l’operazione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto una pistola con la matricola abrasa e nove cartucce all’interno della sua stanza d’albergo.

La pubblica accusa, rappresentata dalla procuratrice, ha richiesto la convalida dell’arresto, sottolineando la gravità delle accuse e il rischio di recidiva. La decisione del giudice di confermare la custodia cautelare in carcere evidenzia la volontà di garantire la sicurezza della comunità e di affrontare con serietà le violazioni della legge, specialmente quando coinvolgono armi da fuoco.

Il contesto della criminalità giovanile

Il caso di Zaccaria Mohuib non è isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di criminalità giovanile che ha colpito Milano negli ultimi anni. La presenza di giovani coinvolti in attività illecite, come il traffico di droga e la violenza, ha sollevato interrogativi su come affrontare questa problematica. Gli esperti suggeriscono che sia fondamentale un intervento mirato, che preveda non solo misure punitive ma anche programmi di rieducazione e reinserimento sociale.

In particolare, l’attenzione si concentra sulla necessità di creare opportunità di lavoro e formazione per i giovani a rischio, in modo da allontanarli da strade pericolose e fornire loro un futuro migliore. Le istituzioni locali stanno lavorando per implementare strategie che possano ridurre la criminalità giovanile, ma è chiaro che ci vorrà tempo e impegno per vedere risultati tangibili.

L’arresto di Baby Gang rappresenta un campanello d’allarme per la società, evidenziando l’urgenza di affrontare questi temi in modo proattivo e collaborativo, coinvolgendo famiglie, scuole e comunità. La speranza è che, attraverso un approccio integrato, si possano prevenire futuri incidenti e costruire una Milano più sicura per tutti.

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