Decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti a Londra il 5 maggio 2025, in risposta all’appello di Tommy Robinson, noto attivista di estrema destra. La manifestazione, presentata da Robinson come un evento a favore della libertà di espressione, ha attirato l’attenzione dei media, mentre in contemporanea si svolgeva una contro-manifestazione promossa da un’organizzazione antirazzista.
Clima di tensione e partecipazione
La manifestazione di Robinson si è svolta in un clima di crescente tensione, dopo un’estate caratterizzata da numerose proteste anti-immigrazione davanti a strutture alberghiere che accolgono richiedenti asilo nel Regno Unito. Le immagini aeree diffuse dalle principali emittenti, tra cui la BBC e Sky News, mostrano una folla imponente, con un gran numero di bandiere britanniche e inglesi che decorano le strade del centro di Londra. Sebbene non siano state fornite stime ufficiali sulla partecipazione, il numero di manifestanti è stato descritto come impressionante.
Chi è Tommy Robinson
Tommy Robinson, 42 anni, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, è il fondatore dell’ex English Defence League, un gruppo emerso da un contesto di violenza e teppismo. Robinson è noto per le sue posizioni fortemente critiche nei confronti dell’immigrazione e dell’Islam, e ha un passato segnato da numerose condanne, inclusa una pena detentiva nel 2018 per oltraggio alla corte e un’altra nel 2024 per aver diffuso commenti diffamatori su un rifugiato.
Sicurezza e forze dell’ordine
Per garantire la sicurezza durante l’evento, circa 1.600 agenti di polizia sono stati schierati in tutta Londra, con l’obiettivo di mantenere l’ordine e prevenire eventuali scontri. Anche la contro-manifestazione, organizzata da Stand Up To Racism UK, ha visto la presenza di forze dell’ordine per monitorare la situazione.
Figure di spicco e dibattito pubblico
Tra i partecipanti alla manifestazione di Robinson, si segnalano figure di spicco della destra e dell’estrema destra, come Steve Bannon, ex consigliere del presidente Donald Trump, e Eric Zemmour, leader del partito francese di estrema destra Reconquest. La presenza di tali personalità ha ulteriormente alimentato il dibattito pubblico sull’immigrazione e sulla libertà di espressione in Gran Bretagna.