Si allontana la possibilità di una tregua dopo i raid israeliani su Doha

Rosita Ponti

Settembre 13, 2025

La situazione nel Medio Oriente continua a essere tesa, con il conflitto che imperversa a Gaza e le possibilità di un cessate il fuoco che sembrano sempre più remote. In questo contesto, il 13 settembre 2025, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che sostiene la creazione di due stati, escludendo esplicitamente Hamas dal processo. Questa decisione ha trovato il consenso anche da parte dell’Italia, suscitando reazioni contrastanti, soprattutto da parte di Israele, che la considera un affronto.

La risoluzione dell’onu e le sue implicazioni

La risoluzione adottata dall’Onu rappresenta un passo significativo nel tentativo di risolvere il conflitto israelo-palestinese, proponendo un modello di due stati come soluzione sostenibile. Tuttavia, l’esclusione di Hamas, il movimento palestinese che attualmente controlla Gaza, solleva interrogativi sulle reali possibilità di attuazione di tale proposta. La decisione è stata accolta con favore da molti paesi, tra cui l’Italia, che ha sottolineato l’importanza di un dialogo inclusivo e della stabilità nella regione.

Il contesto attuale, caratterizzato da attacchi aerei israeliani su Gaza e da una escalation di violenza, rende difficile qualsiasi forma di negoziazione. La risoluzione dell’Onu, quindi, potrebbe essere vista come un tentativo di isolare Hamas e favorire una leadership palestinese alternativa, ma potrebbe anche inasprire ulteriormente le tensioni. Israele, infatti, ha espresso forte disapprovazione, ritenendo che l’approvazione di tale risoluzione non faccia altro che complicare la situazione sul campo.

Incidenti recenti e clima di insicurezza

Nella stessa giornata della votazione, un attacco con coltello ha avuto luogo in un kibbutz situato alla periferia di Gerusalemme, causando il ferimento di due persone. Questo episodio evidenzia il clima di insicurezza che permea la regione, dove la violenza sembra essere diventata una costante quotidiana. Le forze di sicurezza israeliane hanno intensificato le operazioni di pattugliamento in risposta a questi eventi, cercando di prevenire ulteriori attacchi e mantenere l’ordine pubblico.

Il corrispondente di Rai News, Giovan Battista Brunori, ha riportato che tali attacchi non sono isolati, ma parte di un trend più ampio di violenza che ha colpito la zona negli ultimi mesi. La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di un dialogo costruttivo tra le parti, con i recenti sviluppi diplomatici che sembrano non avere un impatto immediato sulla realtà sul campo.

In un contesto di crescente frustrazione e rabbia, le prospettive di pace appaiono sempre più lontane, mentre la comunità internazionale continua a cercare soluzioni per una crisi che dura ormai da decenni.

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