Israele continua la sua offensiva su Gaza City, costringendo un numero sempre crescente di abitanti a fuggire verso sud. Secondo i dati forniti dall’esercito israeliano, oltre 280 mila persone hanno già lasciato la città, cercando rifugio in zone più sicure. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha rilasciato un post su X, al termine dello shabbat, in cui ha espresso preoccupazione per l’operazione condotta martedì a Doha contro la leadership di Hamas, sottolineando che non ha avuto l’esito sperato. Netanyahu ha affermato che i leader di Hamas residenti in Qatar non si preoccupano del popolo di Gaza e ostacolano i tentativi di cessate il fuoco, suggerendo che la loro rimozione sarebbe fondamentale per il rilascio degli ostaggi e la fine del conflitto.
Situazione geopolitica attuale
Nel frattempo, mentre la leadership qatariota si prepara per un summit dei paesi arabi per condannare l’attacco israeliano, gli Stati Uniti hanno rassicurato il Qatar riguardo alla loro alleanza. Venerdì, il presidente statunitense ha ospitato una cena alla Trump Tower di New York con il premier qatariota, Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani. Durante l’incontro, si sono discussi vari temi, tra cui il raid israeliano e la questione degli aiuti umanitari a Gaza. Il vicepresidente J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio hanno avuto incontri separati con il premier qatariota, in vista di una visita programmata di Rubio in Israele.
Visita di Rubio a Tel Aviv
La visita di Rubio a Tel Aviv è vista come un segnale di sostegno da parte degli Stati Uniti, soprattutto in relazione alla possibile dichiarazione di uno stato di Palestina all’Onu. Rubio ha ribadito che gli Stati Uniti non approvano gli attacchi aerei israeliani contro Hamas in Qatar, ma ha anche chiarito che ciò non influenzerà il loro rapporto con Israele. Fonti vicine a Hamas hanno riferito che Khalil al-Hayya, il principale negoziatore dell’organizzazione, è rimasto ferito nel raid israeliano, ma la gravità delle sue condizioni non è stata comunicata.
Critiche alla leadership israeliana
Il Forum Ostaggi, un’organizzazione che si batte per il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, ha dichiarato che Netanyahu rappresenta un ostacolo per la fine del conflitto e per la liberazione dei prigionieri. Secondo il Forum, l’operazione condotta in Qatar ha dimostrato che Netanyahu ostacola ogni tentativo di accordo, sabotando le possibilità di progresso nei negoziati. Le famiglie degli ostaggi hanno espresso forti critiche nei confronti del premier, accusandolo di mettere a rischio la vita dei loro cari.
Manifestazioni in Europa per la Palestina
Il 13 settembre 2025, diverse manifestazioni si sono svolte in varie città europee a sostegno della Palestina. A Valencia, migliaia di persone hanno partecipato a una marcia che ha attraversato il centro della città, chiedendo un embargo sulle armi contro Israele e la rottura delle relazioni con il paese. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, ha avuto inizio dalla piazza del municipio e si è conclusa in Plaza de la Virgen, dove è stata sventolata una grande bandiera palestinese.
In Berlino, davanti alla Porta di Brandeburgo, circa 12 mila manifestanti hanno chiesto la fine del presunto “genocidio a Gaza” e la sospensione delle forniture di armi all’Ucraina. Il partito di estrema sinistra BSW, organizzatore della manifestazione, ha stimato la partecipazione in circa 20 mila persone, rendendo l’evento uno dei più significativi in Germania negli ultimi mesi.
Partenza della Global Sumud Flotilla da Augusta
Il 13 settembre 2025, è partita da Augusta, in Sicilia, la prima barca della Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria diretta a Gaza. Le 18 barche che compongono la flottiglia hanno iniziato a mollare gli ormeggi, con l’intento di fornire assistenza alle popolazioni colpite dal conflitto. La partenza, inizialmente prevista nei giorni precedenti, era stata ritardata a causa di problemi tecnici e condizioni meteorologiche avverse. La missione ha suscitato un forte sostegno tra i presenti al porto, che hanno manifestato la loro approvazione per l’iniziativa.
Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu sulla Palestina
L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la Dichiarazione di New York, che sostiene la creazione di uno stato palestinese, escludendo esplicitamente Hamas. Con 142 voti favorevoli, il documento condanna gli attacchi di Hamas contro i civili e richiede la liberazione degli ostaggi. La dichiarazione, preparata da Francia e Arabia Saudita, servirà come base per un vertice previsto per il 22 settembre, dove il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di riconoscere lo stato palestinese.
Nel contesto della fine della guerra a Gaza, la dichiarazione invoca anche il dispiegamento di una missione internazionale temporanea di stabilizzazione, per proteggere la popolazione e supportare la creazione di un’autorità palestinese forte e indipendente.