L’inviata Rai a Kostiantynivka, la città deserta circondata dai russi

Veronica Robinson

Settembre 14, 2025

La scena si presenta desolante nella città di Bakhmut, in Ucraina, dove la guerra ha trasformato la vita quotidiana in un incubo. In un racconto agghiacciante, Irina, una residente, rivela la drammatica situazione: “Le case si svuotano, la gente fugge, poi le finestre diventano nere. I russi bombardano tutto”. Queste parole, pronunciate durante un’intervista con l’inviata Rai Emma Farnè, descrivono un contesto di paura e disperazione. Irina, senza risorse e senza un futuro, si sente intrappolata e preoccupata per il proprio destino: “Non so dove andare, non ho soldi, aspetto solo la morte. Che vogliono da noi, perché ci fanno questo?”.

La testimonianza di Ludmilla

Accanto a Irina, Ludmilla rappresenta un altro volto della tragedia. Con i suoi 72 anni, ha trascorso 50 di questi a Bakhmut, un luogo che per lei è sinonimo di vita e di ricordi. “La mia famiglia è sepolta qui e qui morirò”, afferma con una determinazione che trasmette la profonda connessione che ha con la sua terra. La sua testimonianza è un riflesso della realtà di molti abitanti che non possono o non vogliono abbandonare le loro radici, nonostante i pericoli che incombono.

La città, un tempo vivace e piena di vita, ora è ridotta a un campo di battaglia, con edifici distrutti e un’atmosfera di desolazione. Le storie di Irina e Ludmilla sono solo due delle tante che emergono da questa regione martoriata, dove la guerra ha spezzato legami e ha portato via la speranza. Nonostante tutto, la resilienza di questi cittadini è evidente, mentre cercano di affrontare una situazione che sembra non avere via d’uscita. La comunità, unita nella sofferenza, continua a resistere, pur nella consapevolezza che la vita, così come la conoscevano, è cambiata per sempre.

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