Wanda Marasco ha trionfato alla 63esima edizione del Premio Campiello con il suo romanzo “Di spalle a questo mondo”, pubblicato da Neri Pozza. La cerimonia si è svolta il 28 settembre 2025, all’interno del prestigioso Teatro La Fenice di Venezia, dove la scrittrice napoletana ha ottenuto un totale di 86 voti dalla Giuria dei Trecento Lettori anonimi, su un totale di 282 votanti. La vittoria è stata conquistata con un margine di soli tre voti rispetto al secondo classificato, Fabio Stassi, autore di “Bebelplatz” (Sellerio), che ha ricevuto 83 preferenze.
Consegna del premio
La consegna del premio è avvenuta per mano di Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello. L’annuncio del vincitore è stato trasmesso in diretta televisiva da Giorgia Cardinaletti, giornalista della Rai e volto noto del Tg1, che ha condotto l’evento per la prima volta.
Finalisti del premio
I finalisti che hanno partecipato a questa edizione del premio, contesi per l’ambita “vera da pozzo”, simbolo del riconoscimento, comprendevano anche Monica Pareschi con “Inverness” (Polidoro), che si è classificata terza con 58 voti; Alberto Prunetti con “Troncamacchioni” (Feltrinelli), quarto con 36 voti; e Marco Belpoliti con “Nord Nord” (Einaudi), quinto con 19 voti.
Il romanzo di Marasco
Il romanzo di Marasco è un’epopea storica e lirica che racconta la vita del chirurgo napoletano del Risorgimento, Ferdinando Palasciano. Attraverso una narrazione ricca e barocca, l’autrice esplora le battaglie e i rinnovamenti apportati nel campo medico e sanitario alla fine dell’Ottocento, fino al controverso ingresso di Palasciano nel manicomio di Villa Fleurent. La storia si intreccia con quella della moglie Olga Pavlova Vavilova, creando un legame tra il vissuto personale e la Storia collettiva, il tutto con una prosa densa di incisi e frasi evocative. La giuria ha premiato l’originalità della scrittura, che mescola biografia e finzione in un ritratto poetico di follia e umanità .
Riconoscimenti e significato
Nata a Napoli nel 1959, Marasco ha già ricevuto il Premio Napoli per “Il genio dell’abbandono”. Durante la cerimonia di premiazione, ha dedicato il riconoscimento a Palasciano, considerato un simbolo di etica medica. “Questo premio è un ponte tra passato e presente”, ha affermato con emozione, mentre riceveva la “vera da pozzo”, il trofeo simbolo veneziano. L’evento ha segnato la conclusione della stagione letteraria italiana, che ha visto altri importanti riconoscimenti come il Premio Strega e il Premio Viareggio, sottolineando la vitalità e la profondità della letteratura contemporanea. Con le sue 411 pagine, il libro di Marasco promette di affascinare i lettori, consolidando la sua posizione come una delle voci più significative del panorama letterario attuale.