Il 15 settembre 2025, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato l’avvio di due ispezioni presso le scuole frequentate da Paolo, un ragazzo di 15 anni trovato morto nella sua abitazione a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, l’11 settembre. La Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta, ipotizzando il reato di istigazione al suicidio. Il fratello della vittima ha inviato una lettera al ministro, evidenziando come Paolo fosse stato “perseguitato dai bulli”, suggerendo che queste vessazioni possano aver contribuito alla tragica decisione del giovane.
Il decesso di Paolo
Il corpo di Paolo è stato rinvenuto l’11 settembre nella sua casa a Santi Cosma e Damiano, dove viveva con la famiglia. La Procura ha subito avviato un’inchiesta, considerando la possibilità di violazione dell’Articolo 580, relativo all’istigazione o aiuto al suicidio. Le indagini si sono concentrate sull’ipotesi che il ragazzo fosse vittima di bullismo, e che tale situazione potesse aver influito sulla sua scelta di togliersi la vita. Per far luce sulla vicenda, gli inquirenti hanno disposto il sequestro dello smartphone e di altri dispositivi elettronici di Paolo, per analizzare eventuali messaggi o interazioni che possano rivelare pressioni subite dal giovane, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita.
Le indagini sul bullismo
Le prime testimonianze raccolte dagli inquirenti hanno messo in luce che Paolo si sentiva ansioso in vista del rientro a scuola. In uno degli ultimi messaggi inviati nella chat di classe, il ragazzo aveva scritto: “Se dovessi arrivare tardi tenetemi il posto”. La famiglia di Paolo aveva notato i suoi segnali di disagio e si era attivata per aiutarlo. Le autorità stanno ora cercando di determinare se il suicidio del ragazzo sia stato un tragico incidente o se sia stato influenzato da fattori esterni, in particolare il bullismo.
La lettera del fratello
In seguito alla tragedia, il fratello di Paolo ha scritto una lettera al ministro Valditara e al premier Giorgia Meloni, in cui denunciava gli episodi di bullismo che il giovane aveva subito nel corso degli anni. Nella missiva, riportata dal Messaggero, il fratello ha descritto come Paolo fosse costantemente “perseguitato dai bulli”, subendo messaggi offensivi, scherzi e insulti. I carabinieri sono attualmente coinvolti nelle indagini, avendo già sequestrato i telefoni di alcuni coetanei di Paolo per raccogliere ulteriori prove.
Le dichiarazioni del ministro Valditara
Poche ore dopo la notizia del decesso, Giuseppe Valditara ha espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia di Paolo. Il ministro ha comunicato che il Ministero dell’Istruzione ha avviato immediatamente due ispezioni nelle scuole medie e nella scuola superiore frequentata dal ragazzo, dove avrebbe dovuto iniziare il nuovo anno scolastico. Valditara ha anche annunciato l’intenzione di contattare la famiglia per offrire il suo sostegno e quello dell’intero mondo scolastico, sottolineando l’importanza di affrontare il problema del bullismo nelle scuole.