Il Covid-19, pur non essendo più considerato un’emergenza, continua a manifestarsi in Italia. Durante l’ultima settimana di agosto 2025, il paese ha registrato 2.824 nuovi contagi, con un incremento del 37% rispetto ai sette giorni precedenti. I decessi sono aumentati a 11, rispetto agli 8 della settimana precedente. Anche il numero di tamponi effettuati è cresciuto, totalizzando 28.938, segno che la vigilanza sulla pandemia rimane attiva, ma i dati indicano una preoccupante tendenza al rialzo.
L’analisi del Prof. Foad Aodi, presidente dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) e dell’Unione Medica Euromediterranea (UMEM), offre uno sguardo critico sulla situazione attuale. Aodi, che ha un’ampia esperienza come medico fisiatra e esperto in salute globale, sottolinea l’importanza di non drammatizzare i dati sui contagi, ma avverte che trascurarli sarebbe un errore grave. Secondo il professore, la lezione appresa dalla pandemia è chiara: la prevenzione e l’informazione corretta sono fondamentali per salvare vite. Aodi evidenzia la necessità di rafforzare i reparti ospedalieri, assumere nuovo personale e riconoscere i titoli dei professionisti sanitari stranieri, affinché possano operare con contratti più stabili e dignitosi.
Il sistema sanitario italiano: carenze e necessità di riforma
Il sistema sanitario italiano presenta ancora evidenti carenze strutturali. Le associazioni e i movimenti guidati da Aodi richiedono interventi urgenti per rendere la professione sanitaria più attrattiva. Non basta annunciare la costruzione di nuove strutture o creare nuove sigle; senza professionisti qualificati, i cittadini rischiano di rimanere privi di assistenza. Le proposte avanzate sono chiare: è necessario assumere medici e infermieri, rivedere le condizioni contrattuali e accelerare il riconoscimento dei titoli esteri. È fondamentale eliminare l’obbligo di cittadinanza che attualmente limita l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale e affrontare le problematiche dei professionisti sanitari di origine straniera che operano grazie al decreto Cura Italia. Aodi sottolinea che ci sono centinaia di colleghi pronti a lavorare, ma sono bloccati da procedure burocratiche lunghe e complicate. La questione si fa urgente: investire nella salute pubblica è essenziale per evitare il collasso del sistema sanitario, soprattutto in un contesto di invecchiamento della popolazione e di fuga dei giovani professionisti.
Conflitti e crisi sanitaria globale
Mentre l’Italia affronta le sue sfide interne, il panorama globale si complica ulteriormente. I conflitti armati non solo devastano le infrastrutture, ma portano anche a crisi sanitarie senza precedenti. Ospedali distrutti, reti idriche compromesse e campagne vaccinali sospese trasformano le emergenze militari in disastri sanitari devastanti. L’acqua potabile diventa un bene raro e la malnutrizione colpisce milioni di persone, mentre infezioni respiratorie e gastrointestinali si diffondono rapidamente. Nei rifugi sovraffollati, esplodono epidemie di morbillo, difterite e poliomielite, mentre il degrado ambientale favorisce la diffusione di malattie come dengue e malaria.
La situazione a Gaza: un’infanzia in pericolo
A Gaza, la situazione è drammatica. Le stime aggiornate al 31 agosto 2025 rivelano che otto bambini su dieci sotto i due anni soffrono di malnutrizione acuta. Questo scenario minaccia il futuro di intere generazioni, con il rischio di danni neurologici irreversibili e uno sviluppo compromesso. La scarsità di acqua potabile e l’interruzione della catena del freddo per i vaccini aggravano ulteriormente la situazione, mentre i medici locali si trovano a combattere quotidianamente contro diarrea, epatite A e infezioni respiratorie. L’82% dei bambini non ha una copertura vaccinale adeguata e nel 2025 si è registrato un aumento dei professionisti specializzati in malattie infettive a Gaza, con la presenza di un virus simile al coronavirus.
Lo Yemen e le epidemie persistenti
Nel 2024, lo Yemen ha riportato 27.517 casi di morbillo, con 260 decessi. Dal 2017, il paese ha registrato oltre 1.500 casi di difterite e circa 200 morti. Inoltre, dal 2021, almeno 272 bambini sono stati colpiti da poliovirus derivato da vaccino. Questi dati evidenziano la gravità della situazione in un paese già in crisi, dove la malnutrizione acuta e le ondate ricorrenti di colera continuano a mettere a dura prova un sistema sanitario privo di personale e forniture adeguate.
Sudan e la crisi del colera
Il Sudan sta affrontando una delle epidemie di colera più gravi degli ultimi decenni. Tra luglio 2024 e agosto 2025, sono stati registrati 79.548 casi sospetti e 1.897 decessi. Solo nei primi otto mesi del 2025, i casi hanno superato quota 29.000, con oltre 600 morti in 15 degli 18 Stati del paese. Gli attacchi alle infrastrutture idriche ed elettriche hanno aggravato la situazione, lasciando i gruppi più vulnerabili, come bambini e anziani, privi di protezioni adeguate.
Malattie trasmesse da vettori: una minaccia silenziosa
Alla crisi umanitaria si aggiunge l’avanzata delle malattie trasmesse da zanzare infette, come malaria, dengue e chikungunya. In Africa subsahariana, la malaria è una delle principali cause di morte infantile, rappresentando oltre il 20% dei decessi nei bambini sotto i cinque anni. Le migrazioni forzate e i rifugi improvvisati aumentano il rischio di contagio, mentre la carenza di farmaci e zanzariere trattate rende difficile contenere l’epidemia.
L’appello di Aodi: corridoi sanitari e telemedicina
Aodi lancia un appello per la creazione di corridoi sanitari e l’implementazione della telemedicina, sottolineando che acqua, vaccini, nutrizione e specialisti sanitari sono fondamentali per garantire la pace sanitaria. “Quando queste quattro difese vengono meno, colera, morbillo e polio arrivano prima dei negoziati”, afferma. Aodi, insieme ad AMSI, UMEM e AISC News, propone di mettere a disposizione reti cliniche e formazione, ma sottolinea che la politica deve facilitare l’accesso alle risorse necessarie. Ogni settimana, quasi dieci operatori sanitari perdono la vita nei conflitti e oltre trenta rimangono feriti. “Proteggere chi cura è il primo passo per proteggere intere comunità”, conclude, richiamando l’attenzione sul prezzo umano della crisi sanitaria globale.
Statistiche aggiornate al 31 agosto 2025
- Gaza: circa il 74% dei bambini sotto i 2 anni in malnutrizione acuta.
- Sudan (colera): 79.548 casi sospetti e 1.897 decessi (luglio 2024–agosto 2025); 29.170 casi e 629 decessi da gennaio ad agosto 2025; 15 Stati su 18 colpiti.
- Yemen: morbillo con 27.517 casi e 260 decessi nel 2024; difterite dal 2017 con oltre 1.500 casi e circa 200 morti; poliovirus variante dal 2021 con almeno 272 bambini colpiti.
- Africa occidentale e centrale: allerta multi-paese sul colera nel 2025, milioni di persone esposte a carenze di acqua sicura e vaccini.