Nonostante il rischio evidente, i cameraman si trovano a breve distanza dall’esplosione, catturando immagini da diverse angolazioni. Questo accade in un contesto drammatico, in cui secondo Reporter Senza Frontiere, 220 giornalisti palestinesi hanno perso la vita a causa delle azioni israeliane. A Gaza City, le torri crollano, e il ministro della difesa israeliano, Yoav Katz, esulta dicendo che stanno cadendo “come castelli di carta”. Tuttavia, sotto la nube di polvere e macerie, si nasconde un’umanità sofferente, tra cui molti bambini. Un uomo, visibilmente disperato, grida che non ha i soldi necessari, circa 250 euro, per prendere un’auto e fuggire verso sud.
La devastazione a Gaza city
Un’altra struttura colpita è l’Università Islamica, distrutta in un attacco che secondo i militari israeliani ospitava posti di osservazione di Hamas. Fonti mediche palestinesi riportano che un drone ha ucciso dieci persone che cercavano di scappare dalla città . L’esercito israeliano stima che circa 300.000 persone abbiano abbandonato Gaza City, costrette a fuggire a piedi o con qualsiasi mezzo disponibile, spaventate dai continui bombardamenti.
Testimonianze di paura e disperazione
Zakya, una delle residenti, si è spaventata profondamente quando ha assistito al crollo delle torri. Non ha avuto neppure il tempo di raccogliere i suoi vestiti e ora viene spinta su una sedia a rotelle da familiari stremati. Khaled, un altro membro della famiglia, esprime la sua frustrazione, affermando che il mondo sembra indifferente alla sofferenza di questo popolo, che si sente condannato a una morte certa. Questa famiglia, composta da tre adulti e tre bambini, era fuggita due giorni prima da Gaza City, solo per trovarsi nuovamente nel mirino dei bombardamenti a Deir Al Balah, dove hanno trovato la morte in una tenda. Secondo i militari, tra le vittime dell’ultimo mese ci sarebbero stati 20 uomini di Hamas, uno dei quali era a capo di una cellula attiva dal 7 ottobre.