I farmaci da banco rappresentano una categoria di medicinali acquistabili senza necessità di prescrizione medica. Questi prodotti possono essere trovati in farmacia, parafarmacia e persino nei supermercati. Tuttavia, la loro accessibilità non deve indurre a sottovalutare i potenziali rischi associati al loro uso. Un impiego inadeguato di tali farmaci può provocare effetti indesiderati significativi e, in alcuni casi, anche dipendenza. Per sensibilizzare la popolazione sui pericoli e promuovere un utilizzo consapevole, nel 2025 la Heads of Medicines Agencies (HMA), rete che riunisce i dirigenti delle Agenzie europee del farmaco, ha avviato la campagna informativa “I farmaci non sono caramelle”.
Importanza dei farmaci da banco
Il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Robert Nisticò, sottolinea l’importanza dei farmaci da banco per la salute pubblica, evidenziando che, sebbene siano ampiamente utilizzati, devono essere assunti con cautela. “È fondamentale che ogni individuo comprenda che questi prodotti non sono semplici caramelle; si tratta di medicinali che comportano un rapporto beneficio-rischio, analogo a quello dei farmaci soggetti a prescrizione”, afferma Nisticò.
Messaggi fondamentali della campagna
La campagna si articola attorno a pochi messaggi fondamentali, accessibili a tutti i cittadini, per garantire un uso sicuro di questi farmaci. Nisticò riassume uno dei punti principali: “Prima di assumere qualsiasi medicinale da banco, è essenziale controllare sempre la confezione e il foglio illustrativo per accertarsi della modalità di assunzione corretta e della durata del trattamento”. In caso di incertezze, è consigliato consultare un professionista sanitario e contattare immediatamente il medico se non si riscontrano miglioramenti o se si verificano effetti indesiderati severi.
Investimenti in farmaci di automedicazione
Nel 2023, gli italiani hanno investito circa 3,03 miliardi di euro in farmaci di automedicazione, acquistandoli sia in farmacia che in altri punti vendita. Tra i medicinali più spesi, l’ibuprofene si è posizionato al primo posto, seguito da diclofenac e paracetamolo.