Il Comando Provinciale di Perugia ha intensificato le operazioni di controllo economico del territorio, focalizzandosi su strutture ricettive e locazioni turistiche. Questa iniziativa, avviata nel 2025, mira a contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale in un settore cruciale per l’economia della regione.
Le verifiche rientrano in un piano di controlli strutturati, attuato anche in risposta a numerose segnalazioni da parte delle associazioni di categoria, come Federalberghi e Assoturismo. Queste organizzazioni hanno da tempo sollevato preoccupazioni riguardo alla crescente presenza di attività non conformi alle normative, che minano il mercato e danneggiano gli operatori rispettosi delle leggi.
Controlli nelle località umbre
Le Fiamme Gialle di Perugia hanno eseguito ispezioni in vari comuni, tra cui Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio, Campello sul Clitunno e Umbertide. Prima di avviare i controlli, è stata condotta un’analisi approfondita del rischio, supportata da dati provenienti da banche dati e informazioni reperibili su piattaforme online.
Delle 29 strutture ispezionate, ben 24 sono risultate non conformi, corrispondenti a un tasso dell’83%. In numerosi casi, è stata riscontrata la mancata comunicazione dell’inizio dell’attività ricettiva agli uffici comunali, l’assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi e la non esposizione del Codice Identificativo Nazionale (C.I.N.), introdotto dalla legge n. 191/2023 per garantire trasparenza e tracciabilità nel settore ricettivo.
Irregolarità e sanzioni
Durante le operazioni, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate ricavi non dichiarati per oltre 880.000 euro e sono stati identificati 11 responsabili di strutture che non hanno comunicato le generalità degli ospiti, violando le norme sulla sicurezza pubblica.
In particolare, tre soggetti sono stati individuati a Gubbio e Umbertide per aver affittato i loro immobili per scopi turistici senza un contratto regolare e senza rispettare gli obblighi fiscali, omettendo di dichiarare ricavi per oltre 90.000 euro.
A Todi, è stata scoperta una persona residente all’estero, proprietaria di un immobile utilizzato per attività di ricezione extra alberghiera in forma non imprenditoriale. Gli accertamenti hanno rivelato l’omessa dichiarazione di redditi percepiti per circa 180.000 euro.
Analogamente, a Campello sul Clitunno è stato trovato un immobile adibito a ricezione extra alberghiera, con un’omessa dichiarazione di redditi per circa 195.000 euro.
Lavoro nero e sanzioni
Durante le attività di controllo, sono stati individuati anche tre datori di lavoro che impiegavano sei lavoratori in nero. Le sanzioni previste per ogni lavoratore irregolare variano da un minimo di 1.950 a un massimo di 11.700 euro, portando a un totale di oltre 70.000 euro in sanzioni.
Queste operazioni di verifica evidenziano l’impegno delle autorità locali nel garantire la legalità nel settore turistico, un aspetto fondamentale per la salvaguardia dell’economia regionale e la tutela dei lavoratori e degli operatori onesti.