Il 16 settembre 2025, la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha presentato un’informativa all’Onu a Ginevra, delineando un quadro drammatico dell’emergenza umanitaria a Gaza. Secondo il suo rapporto, gli attacchi condotti da Israele hanno causato la morte di 65.000 persone, di cui una percentuale significativa, pari al 75%, sono donne e bambini. Il documento evidenzia anche la gravità della situazione per i professionisti della salute e i giornalisti, con 1.581 operatori sanitari e 252 giornalisti tra le vittime. Inoltre, il rapporto segnala che 346 dipendenti delle Nazioni Unite hanno perso la vita a causa del conflitto.
Dettagli sull’emergenza umanitaria a Gaza
La Relatrice ha descritto la situazione a Gaza come una vera e propria crisi umanitaria, con migliaia di famiglie costrette a vivere in condizioni estreme. Molte persone sono rimaste senza accesso ai servizi di base, come acqua potabile e assistenza sanitaria. La mancanza di strutture sanitarie adeguate ha aggravato ulteriormente le difficoltà per la popolazione, già provata da anni di conflitto e blocchi.
Francesca Albanese ha sottolineato l’urgenza di un intervento internazionale per affrontare le conseguenze devastanti degli attacchi. Ha esortato la comunità globale a prendere misure concrete per proteggere i civili e garantire l’accesso umanitario a coloro che ne hanno bisogno. La Relatrice ha anche evidenziato il ruolo cruciale delle organizzazioni non governative e delle agenzie umanitarie nel fornire assistenza e supporto alla popolazione di Gaza.
Il rapporto ha suscitato reazioni di preoccupazione tra i membri dell’Onu, con molti che hanno chiesto un’indagine approfondita sulle violazioni dei diritti umani e sul rispetto del diritto internazionale umanitario. La Relatrice ha ribadito la necessità di un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte, sottolineando che solo attraverso la cooperazione e il rispetto reciproco si potrà giungere a una soluzione duratura del conflitto.
La risposta della comunità internazionale
A seguito della presentazione del rapporto, diversi paesi hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione a Gaza. Alcuni membri dell’Unione Europea hanno già avviato discussioni su possibili sanzioni contro Israele, mentre altri hanno chiesto un aumento degli aiuti umanitari per supportare la popolazione palestinese. La situazione continua a essere monitorata da vicino, con l’auspicio che si possano trovare soluzioni efficaci per alleviare le sofferenze di chi vive in questa regione martoriata.
Le parole della Relatrice Albanese hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di un impegno collettivo per garantire la protezione dei diritti umani e il rispetto della dignità delle persone coinvolte nel conflitto. La comunità internazionale è ora chiamata a rispondere a questa crisi, affinché non si ripetano ulteriori tragedie e si possa finalmente lavorare per una pace duratura.