Due episodi di sospetta Sindrome Sgombroide sono stati registrati presso l’ospedale S. Andrea della Spezia. Le autorità sanitarie hanno immediatamente avviato un’indagine dopo che due clienti, che avevano pranzato in un ristorante del centro storico di Sarzana, hanno manifestato sintomi di intossicazione. I due avventori avevano consumato tonno alla griglia nello stesso giorno. L’intervento tempestivo degli ispettori del Servizio veterinario ha permesso di rinvenire il pesce sospettato di aver causato il malessere all’interno della cucina del locale.
Analisi di laboratorio in corso
Attualmente sono in corso le analisi di laboratorio per verificare la presenza di istamina nel pesce. Questa sostanza, se ingerita in elevate concentrazioni, può provocare reazioni immediate nei consumatori, tra cui bruciore delle fauci, intensa lacrimazione, arrossamenti della pelle, mal di testa, disturbi gastrointestinali e palpitazioni. Sebbene i sintomi siano generalmente di breve durata, possono risultare pericolosi per soggetti con predisposizione ad allergie. È importante notare che la sindrome è frequentemente scambiata per un’allergia, ma in realtà l’istamina è prodotta da batteri contaminanti e non dal corpo umano.
I pesci a rischio di contenere istamina includono, oltre al tonno, anche sgombri, sardine, acciughe e aringhe. Quando questi prodotti ittici non vengono conservati adeguatamente, possono favorire la proliferazione batterica, che porta alla formazione della sostanza tossica. Un aspetto preoccupante è che il pesce contaminato non presenta alterazioni visibili in termini di odore, sapore o colore, rendendo difficile la sua identificazione. Inoltre, l’istamina è resistente al calore e non viene eliminata tramite cottura, congelamento, affumicatura o inscatolamento. Per questo motivo, è cruciale mantenere un costante controllo della catena del freddo per i prodotti freschi e garantire una corretta conservazione delle conserve di tonno, coprendole adeguatamente con olio e riponendole in frigorifero dopo l’apertura.
Provvedimenti presi nei confronti del ristorante
A seguito delle irregolarità riscontrate durante il controllo, è stata imposta la sospensione dell’attività del ristorante. Inoltre, il locale è stato multato con sanzioni amministrative per un totale di 4.500 euro. È importante sottolineare che, qualora le analisi sul pesce confermassero la presenza di istamina, il ristoratore potrebbe affrontare anche responsabilità penali. Questi eventi evidenziano l’importanza di una corretta gestione della sicurezza alimentare, per garantire la salute dei consumatori e prevenire casi di intossicazione alimentare.