Caldo estremo in Europa: più di 16.500 morti, 4.597 in Italia nell’estate 2025

Rosita Ponti

Settembre 17, 2025

L’analisi condotta dall’Imperial College di Londra e dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine ha messo in luce dati preoccupanti riguardo agli effetti delle temperature estreme in Europa durante l’estate del 2025. Lo studio, che ha coinvolto 854 città europee tra giugno e agosto, ha stimato che circa 16.500 decessi siano stati attribuiti ai cambiamenti climatici. I ricercatori segnalano che il cambiamento climatico ha contribuito al 68% dei 24.400 decessi complessivi legati al caldo, con temperature che hanno raggiunto un incremento massimo di 3,6°C. Questa ricerca rappresenta solo una frazione del problema, poiché le città analizzate coprono circa il 30% della popolazione europea.

Il caldo estremo come minaccia silenziosa

Lo studio ha utilizzato modelli climatici e analisi storiche di mortalità per evidenziare come il caldo estremo possa essere considerato un “killer silenzioso”. La maggior parte delle morti correlate al caldo non viene registrata ufficialmente, e i dati governativi possono richiedere mesi per essere resi disponibili. In Italia, i cambiamenti climatici sono stati responsabili di 4.597 decessi, seguiti da 2.841 in Spagna, 1.477 in Germania, 1.444 in Francia, 1.147 nel Regno Unito, 1.064 in Romania, 808 in Grecia, 552 in Bulgaria e 268 in Croazia. Le capitali europee hanno registrato un numero significativo di morti: 835 a Roma, 630 ad Atene, 409 a Parigi, 387 a Madrid, 360 a Bucarest, 315 a Londra e 140 a Berlino. Questi dati evidenziano l’urgenza di affrontare il problema del caldo estremo e delle sue conseguenze devastanti.

Impatto delle temperature elevate sulla popolazione

Le statistiche rivelano che le persone di età superiore ai 65 anni hanno rappresentato l’85% dei decessi in eccesso, dimostrando come le estati sempre più calde possano avere effetti devastanti sulla popolazione anziana. I ricercatori avvertono che è fondamentale implementare politiche per proteggere le persone vulnerabili dal caldo. Una transizione immediata dai combustibili fossili è considerata la soluzione più efficace per prevenire estati letali in futuro. Clair Barnes, ricercatrice dell’Imperial College, ha sottolineato che anche un incremento di pochi gradi nelle temperature estive può risultare fatale per migliaia di persone, richiamando l’attenzione sulla necessità di azioni tempestive.

Decessi nelle principali città europee

L’analisi ha messo in evidenza che l’Europa ha affrontato un’altra estate di caldo intenso, con decessi segnalati in diverse città. Tra i casi tragici, si è registrato il decesso di uno spazzino di 51 anni a Barcellona e di un operaio edile di 47 anni a San Lazzaro di Savena. Tuttavia, la maggior parte delle morti legate al caldo non viene ufficialmente registrata. Le persone spesso perdono la vita a causa di condizioni preesistenti, come malattie cardiache o respiratorie, che vengono aggravate dalle alte temperature. Gli scienziati hanno utilizzato dati meteorologici e modelli climatici per stimare l’impatto del cambiamento climatico, scoprendo che l’aumento medio delle temperature è stato di 2,2°C, con punte di 3,6°C.

Prospettive future e soluzioni necessarie

Il rapporto evidenzia che il caldo rappresenta una minaccia crescente per la popolazione europea, la quale è in rapido invecchiamento. Si prevede che la percentuale di persone di età superiore agli 80 anni in Europa crescerà dal 6% attuale al 15% entro il 2100. L’Europa, infatti, è il continente che si riscalda più rapidamente e continuerà a sperimentare estati sempre più calde se non si procederà a una sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile. I ricercatori avvertono che questa situazione metterà a rischio la vita degli anziani e i sistemi sanitari.

Per affrontare questa crisi, è fondamentale sviluppare politiche che rendano le città più resilienti al caldo estremo. Circa il 70% della popolazione europea vive in aree urbane, e si prevede che questa percentuale aumenterà oltre l’80% entro il 2050. Le città possono essere significativamente più calde rispetto alle zone rurali, con differenze di temperatura che possono arrivare fino a 10°C. L’espansione degli spazi verdi e blu potrebbe contribuire a mitigare l’effetto isola di calore, offrendo rifugi freschi durante le ondate di caldo, specialmente per le comunità a basso reddito.

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