Il saluto tra Matteo Salvini e l’ambasciatore russo suscita polemiche e discussioni

Rosita Ponti

Settembre 17, 2025

Il ricevimento dell’ambasciatore cinese in Italia, tenutosi a Roma il 17 settembre 2025, ha attirato l’attenzione per la presenza del vicepremier Matteo Salvini e dell’ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov. L’evento, dedicato a celebrare il 76esimo anniversario della Repubblica Popolare Cinese e il 55esimo anniversario delle relazioni bilaterali tra Cina e Italia, ha suscitato polemiche politiche, in particolare per il saluto tra Salvini e Paramonov.

Un incontro controverso

Durante l’intervista rilasciata a Telelombardia, Matteo Salvini ha cercato di chiarire il suo gesto, sottolineando che il suo saluto all’ambasciatore russo non è stato diverso da quello riservato ad altri diplomatici presenti, tra cui l’ambasciatore spagnolo e diversi parlamentari. “Ho incontrato l’ambasciatore russo come decine di altri ambasciatori,” ha dichiarato il leader della Lega, evidenziando l’importanza di mantenere buone relazioni diplomatiche. Salvini ha aggiunto che “preferisco una stretta di mano a uno sguardo rabbioso,” enfatizzando la sua posizione di apertura al dialogo.

Le reazioni dell’opposizione

Le critiche non si sono fatte attendere. Francesco Boccia, capogruppo del Partito Democratico al Senato, ha denunciato la confusione e la marginalità della politica estera italiana, accusando il governo di non avere una strategia chiara e di essere in balia delle decisioni internazionali, come quelle dell’ex presidente statunitense Donald Trump. Boccia ha messo in luce l’incoerenza tra le posizioni del governo riguardo alla guerra in Ucraina e la condotta del vicepremier nei confronti dell’ambasciatore russo, che ha recentemente criticato l’Italia.

Preoccupazioni sulla leadership

Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha espresso preoccupazione per la posizione di Salvini, evidenziando come il suo comportamento possa compromettere la credibilità dell’Italia sulla scena internazionale. Magi ha messo in discussione la leadership di Giorgia Meloni, chiedendosi come possa tollerare tali ambiguità nel governo, soprattutto in un contesto geopolitico così delicato.

Tensioni interne al governo

Il ricevimento dell’ambasciatore cinese, quindi, si è trasformato in un’occasione per mettere in discussione la direzione della politica estera italiana, rivelando le tensioni interne al governo e le divergenze tra le forze politiche. La situazione rimane tesa, con l’attenzione rivolta a come il governo risponderà alle critiche e se adotterà una posizione più chiara nei confronti delle relazioni con la Russia e altre potenze internazionali.

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