I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari hanno recentemente condotto operazioni di sequestro e perquisizione in diverse regioni italiane per contrastare lo streaming illegale di contenuti televisivi, tutelando al contempo il diritto d’autore. Queste azioni sono state attuate nel mese di maggio 2025, a seguito di indagini mirate.
Controllo amministrativo e scoperte
Durante un controllo amministrativo effettuato in un esercizio pubblico situato nell’hinterland di Cagliari, gli agenti del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, coordinati dal Gruppo Cagliari, hanno scoperto la proiezione non autorizzata di contenuti a pagamento. È emerso che venivano utilizzati dispositivi illegali per accedere a un vasto catalogo di contenuti multimediali, comprendente film, serie tv e eventi sportivi in diretta. Le indagini preliminari hanno rivelato l’esistenza di una rete complessa, identificando vari attori coinvolti nella filiera della pirateria, dai fornitori di contenuti ai server di distribuzione.
Rete criminale transnazionale
Le prime evidenze raccolte suggeriscono che la rete criminale operi a livello transnazionale, il che ha portato le autorità a intensificare le indagini per mappare l’intera filiera e raccogliere ulteriori prove. La collaborazione con le autorità statunitensi e olandesi è fondamentale per il progresso delle indagini.
Proventi e riciclaggio
Gli investigatori hanno evidenziato come i proventi derivanti dallo streaming illegale contribuiscano non solo all’evasione fiscale, ma anche al riciclaggio di denaro. Questo aspetto è stato sottolineato nel corso delle operazioni, evidenziando l’importanza di combattere questo fenomeno.
Operazione contro la pirateria audiovisiva
Il Comando della Guardia di Finanza di Cagliari ha dichiarato che questa operazione rappresenta un passo cruciale nella lotta contro la pirateria audiovisiva. Grazie alla stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Cagliari, le Fiamme Gialle sono in grado di smantellare le organizzazioni che operano in questo settore e di colpire penalmente e amministrativamente i potenziali acquirenti, che sono attualmente in fase di identificazione.