Ieri, 16 settembre 2025, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la separazione delle carriere dei magistrati, con un margine di 88 voti. La seduta, caratterizzata da un’intensa discussione, è ripresa alle 15 dopo un periodo di ostruzionismo interno alla maggioranza, finalizzato a consentire l’arrivo di deputati in ritardo. Tra i membri del centrodestra, si sono iscritti 13 rappresentanti per la sola discussione generale, seguendo l’ordine di procedere senza interruzioni. Tra questi, 4 di Fratelli d’Italia, 3 di Forza Italia, 5 della Lega e 1 di Noi Moderati.
Accuse alle opposizioni
Le opposizioni hanno accusato la maggioranza, e in particolare il Presidente della Camera, di aver forzato i regolamenti per consentire la partecipazione a un comizio dei leader del centrodestra nelle Marche. Durante la notte, solo i deputati del Partito Democratico hanno garantito la continuità del dibattito, intervenendo in blocco. Questa mattina, dopo una pausa tecnica alle 7.30, i lavori si sono interrotti per l’assenza del governo in Aula. Il Partito Democratico ha sottolineato come ciò dimostri la scarsa attenzione della maggioranza verso una riforma costituzionale che viene definita “epocale”.
Posizione di Elly Schlein
La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha preso la parola durante la ripresa dei lavori, esprimendo una posizione ferma e annunciando una battaglia referendaria. Ha evidenziato l’impegno del suo partito nel contrastare questa riforma, affermando: “Ci impegneremo affinché al referendum prevalgano i no: i no alla vostra arroganza, i no a una giustizia dei potenti, i no alla compressione delle garanzie democratiche dei cittadini”. Schlein ha sottolineato la necessità di una giustizia equa, al servizio dei cittadini e indipendente dal governo in carica, affermando che la qualità della democrazia è in gioco.
Critiche alla destra
La segretaria ha anche criticato la destra, definendo la sua strategia come un tentativo di deviare l’attenzione dai problemi reali dei cittadini, puntando il dito contro i giudici. Ha paragonato il governo attuale a figure come Trump, Netanyahu e Orban, suggerendo che vi sia un intento di minare l’indipendenza della magistratura. Secondo Schlein, la riforma è frutto di un “baratto indecente” all’interno della maggioranza, combinando questioni di giustizia, autonomia e premierato.
Merito della riforma
Entrando nel merito della riforma, Schlein ha affermato: “Il sorteggio per eleggere i componenti del Csm è uno scempio; volete assoggettare i pubblici ministeri al controllo politico, decidendo quali reati perseguire”. Ha criticato il modo in cui la maggioranza ha gestito la riforma, accusandola di forzature e umiliazione del Parlamento, sottolineando l’assenza di modifiche significative nel processo legislativo.
Dettagli sulla riforma
La riforma approvata prevede tre punti fondamentali: la netta separazione tra giudici e pubblici ministeri, con una scelta obbligata all’inizio della carriera; l’istituzione di due Consigli Superiori della Magistratura distinti per ciascuna funzione; e la creazione di un’Alta Corte disciplinare esterna ai Consigli per gestire le questioni disciplinari. Questo voto definitivo segue il passaggio al Senato e rappresenta un passo cruciale verso una riforma costituzionale che potrebbe essere sottoposta a referendum, come annunciato da Schlein.