AgenPress. A partire dall’anno scolastico 2025, i costi per i libri scolastici sono destinati a subire un significativo incremento. Secondo le stime, la spesa media per i testi aumenterà del 2,8%, ma l’impatto complessivo sarà un rialzo del 5%. Questo è attribuibile alla decisione del Ministro Valditara, che ha autorizzato le scuole a superare i limiti di spesa precedentemente stabiliti. In particolare, il tetto di sforamento è stato innalzato dal 10% al 15%, una modifica che ha già trovato applicazione in molte istituzioni scolastiche, come denunciato da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Aumento dei costi per il liceo classico
Dona evidenzia che, per il liceo classico, la spesa media annua fissata dal Ministero è di 315,6 euro. Tuttavia, a seguito dell’aumento del tetto di sforamento, il costo sale a 362,9 euro. Questo implica che, per un ciclo scolastico di cinque anni, la spesa totale passa da 1578 euro a 1815 euro. A questa cifra si aggiunge il costo dei libri facoltativi, un’altra strategia adottata dalle scuole per aggirare i limiti di spesa. Prendendo ad esempio il terzo anno del liceo classico, dove il tetto iniziale è di 389 euro, con il nuovo sforamento si arriva a 447 euro. A questi costi si devono aggiungere circa 120 euro per i libri facoltativi, portando il totale a 567 euro. Se si considera l’acquisto di un dizionario, si aggiungono altri 80 euro, per un totale di 647 euro. Se il dizionario è di greco, il costo aumenta ulteriormente di 120 euro, raggiungendo 687 euro.
Richieste di modifica da parte dei consumatori
Massimiliano Dona ha lanciato un appello al Ministro Valditara affinché vengano apportate modifiche significative per il prossimo anno scolastico. Tra le richieste, vi è il ripristino del tetto di sforamento al 10%, l’azzeramento dell’IVA sui libri scolastici e la possibilità di detrarre la spesa nella dichiarazione dei redditi. Dona sottolinea l’importanza di uniformare le regole sui bonus scolastici a livello nazionale e di obbligare le case editrici a mantenere l’ordine delle pagine in caso di ristampe. Inoltre, chiede l’eliminazione del divieto di offrire sconti superiori al 15%, evidenziando come, secondo l’Antitrust, le pratiche attuali ostacolino il riutilizzo dei libri usati e creino disparità rispetto alle edizioni cartacee.
Analisi dei costi per le diverse scuole
I dati forniti dall’Unione Nazionale Consumatori mostrano un quadro dettagliato delle spese medie annue per le diverse tipologie di scuola. Nella scuola primaria, la spesa media annua con i tetti di spesa è di 39,83 euro, che sale a 45,8 euro con il rialzo del 15%. Nella scuola secondaria di primo grado, i costi passano da 193,39 euro a 222,4 euro. Per la scuola secondaria di secondo grado, i costi medi annui aumentano da 250,25 euro a 287,8 euro. Le spese complessive per l’intero ciclo scolastico mostrano un incremento significativo, con la scuola primaria che passa da 196,07 euro a 225,5 euro, la scuola secondaria di primo grado da 580,75 euro a 667,9 euro e la scuola secondaria di secondo grado da 1250,43 euro a 1438 euro.
Le informazioni raccolte mettono in luce le difficoltà economiche che le famiglie italiane devono affrontare per garantire un’istruzione adeguata ai propri figli, evidenziando la necessità di interventi urgenti per contenere i costi dei materiali didattici.