Vitamina D: un possibile alleato per la longevità o solo un mito?

Rosita Ponti

Settembre 17, 2025

L’immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione Umana presso l’Università Lum, ha recentemente condiviso le sue osservazioni sulla vitamina D, descritta da alcuni come un vero e proprio elisir di lunga vita. Il dibattito attorno a questa sostanza è ampio e variegato. Mentre alcuni specialisti ne lodano i benefici, altri ritengono che l’efficacia della vitamina D sia limitata senza l’integrazione di un altro nutriente fondamentale, la vitamina K. Esistono anche scettici che considerano la vitamina D come un mito, sostenendo che i suoi effetti siano trascurabili. Minelli, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute, ha chiarito alcuni aspetti cruciali riguardanti l’assunzione di questa vitamina e il suo ruolo nel mantenimento della salute.

Modalità di assunzione della vitamina d

Quando si discute dell’assunzione della vitamina D, è fondamentale comprendere le modalità e i tempi per integrarla nella dieta. Minelli spiega che le vitamine non devono essere considerate semplicemente come alimenti, ma piuttosto come complementi essenziali per l’organismo, necessari in piccole quantità. Le vitamine si dividono in due categorie principali: quelle idrosolubili, come la vitamina C e le vitamine del gruppo B, e quelle liposolubili, tra cui spicca la vitamina D. Quest’ultima si presenta in cinque forme, con la D2 e la D3 che rivestono un’importanza particolare. La D3, in particolare, è prodotta principalmente dal corpo umano in seguito all’esposizione al sole.

Minelli sottolinea che durante i mesi estivi, l’esposizione al sole può portare a una produzione eccessiva di vitamina D3, che viene accumulata nel tessuto adiposo e nei muscoli. Per mantenere livelli adeguati di vitamina D nel sangue, è cruciale esporsi al sole, anche solo per brevi periodi. L’immunologo raccomanda un’esposizione di 20-30 minuti tra le 9 e le 15, prestando attenzione all’angolo solare, che determina l’efficacia della produzione di vitamina D.

Oltre all’esposizione solare, è essenziale integrare la dieta con alimenti ricchi di vitamina D, come l’olio di fegato di merluzzo, i funghi, le uova, il latte intero, il salmone e alcune verdure a foglia verde. Minelli avverte che le persone in sovrappeso o obese potrebbero avere difficoltà a convertire la vitamina D nella sua forma attiva a causa dell’accumulo nei tessuti adiposi. Pertanto, è consigliabile aumentare l’assunzione di alimenti contenenti vitamina D per prevenire eventuali carenze.

Benefici della vitamina d

La vitamina D riveste un ruolo fondamentale nella salute dell’organismo umano. La forma attiva di questa vitamina, il calcitriolo, è cruciale per l’assorbimento di calcio e fosforo, contribuendo alla mineralizzazione e al rafforzamento delle ossa. Minelli evidenzia che la vitamina D è particolarmente importante per prevenire l’osteoporosi, specialmente in condizioni come la menopausa e la gravidanza. Essa regola anche lo sviluppo di cellule vitali per la salute della pelle e delle ossa.

Studi recenti suggeriscono che la vitamina D possa avere effetti positivi anche su malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e su patologie muscolari. Inoltre, è stata associata a un’azione preventiva contro alcuni tipi di tumori e a un miglioramento delle condizioni di immunopatie come la sclerosi multipla e le malattie autoimmuni. La vitamina D, quindi, non solo sostiene il sistema scheletrico, ma potrebbe anche influire positivamente su diverse condizioni di salute.

Rischi di eccesso di vitamina d

Monitorare l’assunzione di vitamina D è fondamentale, poiché un eccesso può portare a effetti tossici. Secondo Minelli, la dose raccomandata per gli adulti varia tra 600 e 2.000 Unità Internazionali, mentre per i bambini sotto un anno è consigliato un apporto di 10 microgrammi al giorno. I livelli normali di vitamina D nel sangue dovrebbero essere compresi tra 30 e 100 nanogrammi per millilitro.

Minelli avverte che carenze di vitamina D possono verificarsi in diverse categorie di persone, tra cui quelle con problemi di assorbimento intestinale, insufficienza renale o epatica, e in soggetti anziani o con pelle scura. Le donne in gravidanza devono prestare particolare attenzione ai livelli di vitamina D per proteggere la madre e il feto. D’altro canto, un sovradosaggio di vitamina D può causare sintomi come nausea, diarrea e problemi renali, poiché essendo liposolubile, si accumula nei tessuti.

Importanza della vitamina k2

Infine, Minelli sottolinea l’importanza della vitamina K2 in relazione all’assunzione di vitamina D. Un’assunzione eccessiva di vitamina D può aumentare i livelli di calcio nel sangue, con il rischio di accumulo nelle arterie. La vitamina K2 può, quindi, svolgere un ruolo protettivo in tali circostanze. Tuttavia, se una persona assume le giuste dosi di vitamina D, non è necessario integrare con vitamina K2. Minelli consiglia di evitare il fai-da-te e di consultare un medico per un approccio più sicuro e informato.

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