La Sardegna approva una nuova legge sul fine vita per i cittadini

Veronica Robinson

Settembre 18, 2025

Anche la Sardegna ha fatto un passo significativo nel campo della legge sul fine vita, diventando la seconda regione italiana, dopo la Toscana, a ratificare un testo ispirato alla proposta “Liberi subito” presentata dall’associazione Luca Coscioni. Questa iniziativa è stata avviata a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 2019, che ha aperto la strada a nuove riflessioni sulla questione del suicidio medicalmente assistito.

La legge approvata dalla Sardegna offre un’importante assistenza sanitaria gratuita a chi, affetto da una patologia irreversibile e dipendente da trattamenti vitali, decide di intraprendere il percorso del suicidio assistito. Il provvedimento stabilisce procedure chiare con tempistiche definite per garantire un’assistenza adeguata. Tuttavia, l’accesso a questa forma di assistenza sarà soggetto a verifica da parte di una commissione multidisciplinare e del comitato etico competente, assicurando che tutte le condizioni siano scrupolosamente esaminate.

Il testo è stato approvato con una votazione in Consiglio regionale che ha visto 32 voti favorevoli, 19 contrari e un’astensione. Durante la discussione in Aula, sono emerse nette divisioni tra i vari schieramenti politici, evidenziando anche dissensi interni. Tra i contrari al provvedimento si è distinto Lorenzo Cozzolino del gruppo Orizzonte Comune, mentre il vice presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Frau di Uniti con Todde, ha scelto di astenersi. Dall’altra parte, il consigliere Gianni Chessa di Forza Italia ha votato a favore, sottolineando l’importanza della legge come un atto di civiltà e responsabilità istituzionale. La presidente della commissione Sanità, Carla Fundoni del Partito Democratico, ha messo in evidenza come questo voto rappresenti un passo avanti per garantire diritti fondamentali e affrontare con coraggio temi delicati come il dolore e la sofferenza.

Le reazioni politiche e sociali

Le reazioni alla nuova legge non si sono fatte attendere. Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, hanno espresso soddisfazione per l’approvazione della legge, sottolineando che si tratta di un traguardo importante per evitare che persone in condizioni di sofferenza insopportabile debbano attendere risposte per un tempo inaccettabile.

Alessandra Maiorino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle al Senato, ha definito la legge un passo straordinario di civiltà, evidenziando come questo provvedimento colmi un vuoto legislativo che persiste da anni. Ha sottolineato che, in assenza di una legge nazionale, sono le regioni più virtuose a dover intervenire per tutelare i diritti dei cittadini.

Dall’altra parte, la reazione del deputato Pietro Pittalis, coordinatore regionale di Forza Italia in Sardegna, è stata critica, definendo la reazione della maggioranza come indice di una povertà morale sconcertante. Inoltre, l’associazione Pro Vita & Famiglia ha etichettato la legge come “omicida”, chiedendo al Governo di impugnare la norma, come già avvenuto per la Toscana. La questione del fine vita continua a sollevare dibattiti accesi e divisioni all’interno della società italiana, evidenziando l’importanza di affrontare questi temi con serietà e responsabilità.

×