Un padre di Sulmona ha deciso di collaborare con i Carabinieri per fare luce su una vicenda inquietante che coinvolge la propria figlia di 17 anni. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, l’uomo ha avviato un dialogo con le forze dell’ordine dopo aver scoperto, attraverso il telefono del figlio 14enne, una chat in cui era presente un video compromettente legato alla figlia.
La testimonianza del padre
Il genitore ha rivelato al Messaggero di essere rimasto profondamente scosso dalla situazione: “Ho esaminato il telefono di mia figlia e, attraverso le conversazioni su WhatsApp, ho trovato un video che evidenziava le violenze subite“, ha dichiarato. Questa scoperta ha spinto il padre a contattare i Carabinieri per fornire tutte le informazioni in suo possesso, anche se questo ha comportato il coinvolgimento dei propri figli nella delicata vicenda. “Ritengo sia fondamentale proteggere mia figlia, che ha legami con uno degli indagati, e la giovane di 12 anni che ha patito le violenze, diventata una figlia per tutti noi”, ha aggiunto.
Le indagini e le accuse
Le indagini in corso vedono coinvolti diversi giovani, tra cui un 14enne e un 18enne, oltre a un terzo indagato, un 17enne accusato di aver prodotto materiale pornografico. La giovane vittima, secondo le ricostruzioni, sarebbe stata abusata per un periodo di due anni, a partire da giugno 2023, quando aveva soltanto 10 anni e si era invaghita di uno dei due ragazzi, all’epoca 12enne. Il primo video realizzato sarebbe stato utilizzato come strumento di ricatto, costringendo la giovane a subire ulteriori abusi nel corso degli anni.
Le autorità stanno approfondendo anche la questione della diffusione di materiale pedopornografico. Un esperto è stato incaricato di analizzare computer e cellulari sequestrati agli indagati per identificare chi ha ricevuto il materiale incriminato. La situazione, che ha scosso l’intera comunità di Sulmona, solleva interrogativi su come prevenire tali abusi e garantire la sicurezza dei minori.