SLA: Collicelli comunica una donazione di 30.000 euro al centro di Carpenedolo

Rosita Ponti

Settembre 19, 2025

Il 19 settembre 2025, presso la Fondazione Santa Maria del Castello di Brescia, è stato inaugurato il primo nucleo residenziale italiano dedicato alle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Questo centro, voluto da Alessandra Collicelli, presidente di AISLA Brescia, rappresenta un significativo passo avanti nell’assistenza a chi vive con questa malattia. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia, ATS Brescia e i Centri Clinici NeMO, sostenuti da AISLA.

Un modello innovativo di assistenza

Il centro residenziale si distingue per la sua capacità di unire assistenza clinica e accoglienza domestica, creando un ambiente che favorisce la continuità tra il ricovero ospedaliero e la vita quotidiana. Questo approccio è progettato per fornire un supporto integrato a famiglie e pazienti, affrontando non solo le necessità mediche, ma anche quelle psicologiche e sociali. Collicelli ha evidenziato l’importanza di supportare le famiglie a livello emotivo, sottolineando come il sostegno psicologico sia cruciale per affrontare le sfide quotidiane legate alla SLA.

La struttura è dotata di spazi adeguati per accogliere un numero significativo di pazienti e offre servizi personalizzati che si adattano alle esigenze specifiche di ciascun individuo. Un team di professionisti esperti è presente per migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, cercando di alleviare il peso emotivo e pratico che spesso accompagna questa patologia.

Impegno delle istituzioni e sostegno locale

La creazione di questo centro residenziale è stata possibile grazie all’impegno attivo delle istituzioni locali. Regione Lombardia e ATS Brescia hanno investito risorse significative per garantire la realizzazione del progetto. La sinergia tra le varie entità coinvolte ha consentito di sviluppare un modello assistenziale innovativo, che potrebbe fungere da esempio per altre regioni italiane.

Il centro non si limita a essere un luogo di cura, ma aspira a diventare un punto di riferimento per la comunità, dove le famiglie possono accedere a supporto e informazioni utili. La presenza di professionisti qualificati, unita a programmi di formazione e sensibilizzazione, contribuirà a costruire una rete di sostegno attorno ai pazienti e ai loro cari.

Prospettive e sviluppi futuri

Con l’apertura di questo centro, Brescia si pone in prima linea nella lotta contro la SLA, offrendo un modello che potrebbe essere replicato in altre aree del paese. L’obiettivo è migliorare la vita di chi è colpito dalla malattia e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide che affrontano le persone affette da SLA e le loro famiglie.

Questo progetto rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra enti pubblici e associazioni possa portare a risultati significativi nel campo della salute e del benessere sociale. La comunità bresciana guarda con fiducia a questa nuova realtà, auspicando che possa diventare un modello di riferimento per l’assistenza a lungo termine in Italia.

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