SLA, Tironi: “Tecnologie e competenze per promuovere inclusione e innovazione”

Rosita Ponti

Settembre 19, 2025

Il 19 settembre 2025, alle 09:45, si è svolta l’inaugurazione di un innovativo centro a Carpenedolo, il primo in Italia dedicato ai pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Durante l’evento, Simona Tironi, assessore della Regione Lombardia, ha condiviso la sua gioia per l’apertura di questa struttura, evidenziando l’importanza di averla realizzata in tempi brevi, data la complessità delle esigenze dei pazienti.

Dettagli del centro e obiettivi

Il nuovo centro, frutto della sinergia tra Regione Lombardia, ATS Brescia e i Centri Clinici NeMO, è progettato per fornire un’assistenza integrata, combinando approcci clinici con un ambiente che ricorda la casa. Questo modello innovativo consente di garantire una continuità di cura tra ospedale e domicilio, un elemento fondamentale per coloro che necessitano di assistenza costante. La struttura è ubicata all’interno della Fondazione Santa Maria del Castello, un luogo che aspira a diventare un punto di riferimento per le persone con SLA e le loro famiglie, offrendo supporto e risorse adeguate.

Progetti futuri e ostacoli da superare

La nascita di questo centro rappresenta solo un primo passo in un progetto più ampio, con l’auspicio che iniziative simili possano essere avviate in altre regioni del Paese. Tironi ha sottolineato la sfida principale: accelerare i tempi di realizzazione per far fronte alle esigenze urgenti dei pazienti. La presenza di un centro specializzato non solo offre un supporto terapeutico, ma migliora anche la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, creando un ambiente più accogliente e familiare.

Impatto sulla salute pubblica

L’apertura di Carpenedolo rappresenta un momento cruciale nel panorama della salute pubblica in Italia, dimostrando l’impegno delle istituzioni nel fornire risposte concrete a una malattia complessa e spesso trascurata. Questo nuovo centro ha il potenziale di avviare un cambiamento significativo nella gestione della SLA, un passo fondamentale per garantire una migliore assistenza a chi ne ha bisogno, contribuendo così a una maggiore consapevolezza e attenzione verso la malattia.

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