Trapianti in Italia: crescono le donazioni e si accorciano i tempi d’attesa, congresso a Milano

Veronica Robinson

Settembre 19, 2025

Il 19 settembre 2025, a Milano, si è tenuta una significativa discussione riguardo alle donazioni di organi, un argomento di grande importanza per la salute pubblica. Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa, subito dopo la Spagna, con un tasso di donatori di 28,2 per milione di abitanti. Questo risultato è notevole, considerando che la Spagna detiene il primato mondiale con 48,9 donatori. Seguono l’Italia la Francia (26,3), il Regno Unito (21,3) e la Germania (11,4). Il professor Luciano De Carlis, ex primario dell’Ospedale Niguarda di Milano e attuale presidente della Società Italiana Trapianti di Organi, ha messo in evidenza la necessità di continuare a lavorare per migliorare questi dati.

Il congresso nazionale sulla donazione di organi

Dal 21 al 23 settembre 2025, il professor De Carlis guiderà il 48° congresso nazionale dedicato alla donazione di organi a Milano. Durante questo evento, verranno analizzate le liste di attesa per i trapianti, che attualmente oscillano tra tre e quattro mesi per la maggior parte degli organi, ma possono estendersi fino a tre anni per i trapianti di rene. De Carlis ha sottolineato che, nonostante i dati siano promettenti, è fondamentale non fermarsi ai risultati attuali. La chiave per un ulteriore miglioramento delle statistiche risiede nell’aumentare l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione riguardo alla donazione di organi. È cruciale incoraggiare le persone a esprimere la propria volontà di donare in caso di decesso, affinché si possa incrementare il numero di donazioni.

Le barriere culturali alla donazione

Il professor De Carlis ha evidenziato come le barriere culturali rappresentino un ostacolo significativo, in particolare tra i giovani e gli anziani. I giovani spesso si sentono distaccati dal tema della donazione, mentre gli anziani tendono a pensare che i loro organi non siano più utili. Tuttavia, casi recenti, come quello di una donna di 102 anni che ha donato il proprio fegato, dimostrano il contrario. È essenziale intensificare le campagne informative, soprattutto nelle scuole, per educare i ragazzi sull’importanza della donazione come atto di altruismo. De Carlis ha osservato che le circostanze sono cambiate rispetto al passato, quando gli incidenti stradali tra i giovani erano più frequenti. Oggi, gli incidenti con i monopattini sono in aumento, ma la necessità di donazioni rimane invariata.

Innovazioni nelle tecniche di trapianto

Un altro argomento centrale del congresso sarà l’innovazione nelle tecniche di trapianto. Il professor De Carlis ha spiegato che in Italia esistono normative che prevedono un’attesa di venti minuti dopo l’arresto cardiaco per la donazione, mentre nella maggior parte d’Europa il limite è di soli cinque minuti. Questo ha portato l’Ospedale Niguarda a effettuare il primo trapianto di fegato a cuore fermo, un approccio che ha incrementato la possibilità di sopravvivenza del 25%. Attualmente, l’80% degli organi prelevati con questa tecnica risulta utilizzabile grazie all’adozione di macchine di perfusione avanzate.

Nuove indicazioni per i trapianti di fegato

Durante il congresso, si discuteranno anche le nuove indicazioni per i trapianti di fegato, che ora comprendono pazienti affetti da malattie oncologiche. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto a pochi anni fa, quando i trapianti venivano effettuati principalmente a causa di cirrosi, spesso causata da epatite C, ora quasi debellata. Le nuove linee guida, che coinvolgono tutti i centri italiani sotto la supervisione del Centro Nazionale Trapianti, offrono speranza a molti pazienti affetti da tumori, come il colangio-carcinoma e la malattia metastatica del colon-retto al fegato. È importante notare che non tutti i pazienti oncologici sono idonei per il trapianto, ma solo quelli selezionati con attenzione.

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