Fermate, denunciate e poi nuovamente libere di colpire. A Venezia, dall’inizio del 2025, la squadra antiborseggio della polizia locale ha arrestato 130 borseggiatrici, un’unità operativa attiva dal 1999 composta da sei agenti in borghese. Questo gruppo è considerato un’eccellenza nel panorama nazionale per la sua longevità e competenza, come riportato da Il Gazzettino, che ha analizzato i risultati ottenuti negli ultimi nove mesi. Tra le 130 donne fermate, solo sei sono state arrestate, ma nessuna è attualmente in carcere.
Rinvenuti 900 portafogli a piazza san marco
Il vicecomandante della Polizia Locale di Venezia, Gianni Franzoi, ha dichiarato che, fino al 18 luglio, sono stati recuperati ben 900 portafogli abbandonati dopo furti, tutti rinvenuti principalmente in piazza San Marco. Questa cifra si riferisce ai portamonete custoditi presso la postazione fissa della Polizia Locale, ma molti altri vengono recuperati e consegnati a diverse postazioni dei vigili in altre zone della città.
Franzoi ha evidenziato che, nel corso del 2025, sono stati intercettati oltre cento borseggiatori e borseggiatrici, tutti deferiti all’autorità giudiziaria per reati di furto, tentato furto e violazione dei fogli di via. Tra questi, molte borseggiatrici erano minorenni, alcune delle quali sono state collocate in comunità di prima accoglienza, ma si sono allontanate poco dopo. Nonostante le difficoltà legate alla legislazione, Franzoi ha assicurato che l’operato della polizia continua senza sosta, con risultati tangibili.
Il caso di shakira
Un episodio che ha suscitato notevole attenzione mediatica è quello di Shakira, una borseggiatrice divenuta nota anche all’estero grazie a numerosi video che la ritraggono mentre deruba turisti e anziani. Con un ordine di cattura pendente da mesi, è stata arrestata all’inizio di agosto e, il 5 settembre, ha patteggiato un anno di reclusione senza finire in carcere, in attesa di una sentenza definitiva. Per lei è stato imposto il divieto di dimora a Venezia, nonostante avesse già una sessantina di procedimenti penali aperti, molti dei quali riguardavano violazioni di fogli di via.
Un’altra figura di spicco nel panorama dei borseggiatori è Cristina, fermata tre giorni fa mentre tentava di derubare una turista polacca insieme a una complice, una minore bosniaca. Le modalità di furto erano le stesse: una delle due infila la mano nello zaino della vittima mentre l’altra copre i suoi movimenti. Cristina, di 25 anni e incinta al nono mese, ha ricevuto una nuova denuncia per tentato furto in concorso e per violazione del foglio di via, già infranto in precedenza.
Il ruolo attivo dei residenti
Franzoi ha sottolineato l’importanza del gruppo di cittadini “Veneziani non distratti”, attivo da 25 anni nella collaborazione con la polizia. Questi residenti segnalano e, in alcuni casi, rincorrono le borseggiatrici. Secondo Franzoi, la loro azione è legittima e rappresenta un contributo significativo per le forze dell’ordine.
In merito alla percezione dei borseggi come un fenomeno recente, il vicecomandante ha ricordato che le squadre speciali antiborseggio sono state istituite a Venezia già negli anni ’90, evidenziando come il problema sia lungi dall’essere nuovo e richieda un’attenzione continua da parte delle autorità.