Il Festival di Filosofia di quest’anno, che si svolge tra Modena, Carpi e Sassuolo, ha come tema centrale Padeia. Questo concetto, non molto diffuso, racchiude un significato profondo e complesso. La parola deriva dal greco “pais”, che significa “bambino”, e si riferisce alla formazione integrale dell’individuo. Essa implica non solo l’educazione come trasmissione di conoscenze, ma anche l’insegnamento di valori fondamentali per il pieno sviluppo della personalità.
Ospiti di spicco e importanza del tema
Uno degli ospiti di spicco della manifestazione è il filosofo Massimo Cacciari, il quale ha messo in evidenza l’importanza di questo tema. Durante il suo intervento, ha affermato: “Educare vuol dire armare il pais, il soggetto giovane, per affrontare le sfide della vita, per uscire dalla condizione di fragilità a una di forza, di libertà”. Le sue parole pongono l’accento sulla necessità di preparare i giovani a fronteggiare le difficoltà della vita, trasformando la loro fragilità in resilienza e autonomia.
Occasione di riflessione e dibattito
Il Festival, che si tiene nel mese di settembre 2025, rappresenta un’importante occasione di riflessione e dibattito su temi cruciali legati all’educazione e alla formazione. Attraverso conferenze, workshop e incontri con esperti, si cerca di approfondire il significato di Padeia e il suo ruolo nella società contemporanea. La presenza di pensatori di rilievo come Cacciari arricchisce ulteriormente il programma, stimolando il pubblico a interrogarsi su come educare le nuove generazioni in un mondo in continua evoluzione.
Esplorazione delle sfide educative
In questo contesto, il festival si propone di esplorare le sfide educative attuali, invitando i partecipanti a riflettere su come i valori e le conoscenze possano essere trasmessi in modo efficace. La kermesse non è solo un momento di apprendimento, ma anche un’opportunità per costruire una comunità di pensiero attenta alle esigenze formative dei giovani e alle dinamiche sociali del nostro tempo.