Decine di sceneggiatori televisivi hanno preso parte a una manifestazione venerdì 14 marzo 2025 a Manhattan, in risposta alla sospensione di Jimmy Kimmel da parte di Disney. L’evento, organizzato dalla Writers Guild of America, si è tenuto davanti agli uffici della famosa compagnia per esprimere il loro disappunto verso quella che definiscono una forma di censura governativa.
Proteste a Manhattan e Anaheim
La protesta ha attirato l’attenzione non solo nella Grande Mela, ma anche a Anaheim, dove i manifestanti hanno invocato un boicottaggio nei confronti di Disney. I partecipanti hanno denunciato la sospensione del conduttore televisivo, che è stata originata da recenti controversie legate ai suoi commenti. Gli attivisti sostengono che la decisione di Disney rappresenti un attacco alla libertà di espressione, un tema che continua a suscitare dibattiti accesi nel panorama mediatico attuale.
Supporto per Kimmel e diritti degli artisti
La mobilitazione di Manhattan ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del mondo dello spettacolo, uniti per sostenere Kimmel e rivendicare il diritto di esprimere opinioni senza timore di ritorsioni. Tra i manifestanti, molti hanno portato cartelli con slogan come “La libertà di parola non si sospende” e “Siamo tutti Kimmel“, sottolineando l’importanza di difendere i diritti degli artisti e dei creatori.
Manifestazione parallela ad Anaheim
A Anaheim, la situazione si è evoluta con un gruppo di sostenitori che ha organizzato una manifestazione parallela, focalizzandosi sulla richiesta di un boicottaggio di Disney. Qui, i manifestanti hanno espresso preoccupazione per l’atteggiamento della compagnia nei confronti dei propri dipendenti e della libertà di espressione, evidenziando la necessità di un dialogo aperto e costruttivo.
La censura nell’intrattenimento
La questione della censura nel mondo dell’intrattenimento ha quindi assunto contorni sempre più complessi, con artisti e sceneggiatori che si uniscono per difendere i propri diritti e quelli dei colleghi. La vicenda di Jimmy Kimmel è solo l’ultima di una serie di eventi che hanno acceso il dibattito su come le aziende del settore gestiscono le opinioni e le espressioni artistiche, in un contesto dove la libertà di parola è fondamentale.