Il 2025 porta con sé notizie significative riguardanti la politica di difesa degli Stati Uniti nei confronti dei Paesi Baltici. Recentemente, il Pentagono ha avvertito i diplomatici europei che è in programma una riduzione dell’assistenza di sicurezza destinata a Lettonia, Lituania ed Estonia, nazioni che condividono un confine con la Russia. La notizia, riportata da Reuters, sottolinea l’intenzione degli Stati Uniti di incoraggiare l’Europa a diminuire la propria dipendenza dalle risorse americane, un cambiamento di strategia che si accentua sotto l’amministrazione Trump.
sospensione delle vendite di armi
Secondo quanto riferito da The Atlantic, gli Stati Uniti stanno progressivamente limitando alcune vendite di armi all’Europa come parte della loro agenda di “America First“. Il Pentagono sembra preferire concentrare le proprie risorse sul potenziamento delle scorte nazionali piuttosto che soddisfare le richieste europee. Questa strategia potrebbe avere ripercussioni significative per i Paesi europei che si affidano all’assistenza militare statunitense per garantire la propria sicurezza.
Il caso della Danimarca
Un esempio emblematico di questa nuova politica è rappresentato dalla Danimarca, che si trovava in procinto di acquistare armi americane. Tuttavia, il Pentagono ha mostrato un crescente disinteresse nei confronti di questa transazione. Durante una telefonata all’inizio di questo mese, Elbridge Colby, alto funzionario politico del Pentagono, ha espresso la propria opinione riguardo alla scarsa utilità di alcune vendite di armi. In particolare, ha manifestato riserve sulla vendita di sistemi Patriot alla Danimarca, evidenziando che gli Stati Uniti stessi ne sono attualmente carenti.
Implicazioni delle restrizioni
La sospensione delle vendite di armi non si limita alla Danimarca. Il Pentagono ha identificato una serie di armamenti di cui gli Stati Uniti sono attualmente in carenza, bloccando nel contempo nuove richieste provenienti dall’Europa per tali sistemi. Nonostante le informazioni siano ancora scarse, The Atlantic riporta che non è chiaro quante e quali specifiche armi siano state oggetto di questa restrizione e quanto tempo durerà questa pausa nelle vendite. Questo scenario potrebbe complicare ulteriormente la situazione di sicurezza in Europa, specialmente in un contesto geopolitico già delicato.