Il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha preso una posizione chiara riguardo all’intensificazione degli attacchi militari contro l’Ucraina, ritenendo che questa strategia possa costringere Kiev a sedersi al tavolo delle trattative secondo le condizioni stabilite da Mosca. Putin è convinto che l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non adotterà misure significative per rafforzare le difese ucraine e interpreta l’atteggiamento moderato di Washington come un incentivo per una risposta più aggressiva.
Operazioni militari e attacchi aerei
Dopo il vertice di Anchorage, in Alaska, avvenuto ad agosto, le operazioni militari russe hanno subito un’accelerazione, colpendo obiettivi sia militari che civili, in particolare la rete energetica di Kiev e altre infrastrutture vitali. Dati forniti dalle autorità ucraine indicano che nel solo mese di settembre la Russia ha effettuato circa 3.500 attacchi con droni, lanciato quasi 190 missili e sganciato oltre 2.500 bombe. Questo ha portato a un aumento dell’intensità degli attacchi aerei del 46% rispetto al periodo precedente ai colloqui tra i due leader.
Strategie e minacce di Putin
Putin sembra seguire con attenzione l’offensiva di Israele a Gaza, convinto che la durezza mostrata da Tel Aviv, tollerata dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, possa attenuare le critiche rivolte alla Russia per le sue azioni in Ucraina. Il presidente russo punta a ottenere successi parziali sul campo di battaglia prima dell’arrivo dell’inverno e, in caso di insuccesso, ricorre a minacce nucleari e pressioni psicologiche, supportate da bombardamenti massicci.
Reazioni di Trump e alleati europei
Da parte sua, Trump ha manifestato la propria frustrazione per le azioni della Russia, suggerendo la possibilità di sanzioni più severe. Tuttavia, ha anche sottolineato l’importanza di un maggiore coinvolgimento degli alleati europei dell’Ucraina. Ha proposto che il G7 e l’Unione Europea impongano dazi secondari a Cina e India per il loro acquisto di gas russo, evidenziando la necessità di un approccio più coordinato.
Cessate il fuoco e condizioni di Putin
Durante l’incontro di Anchorage, Putin ha proposto un cessate il fuoco in cambio del controllo del territorio rimanente nelle regioni di Kherson e Zaporizhia, zone che la Russia non è riuscita a conquistare completamente. Ha anche richiesto una riduzione dell’esercito ucraino e l’abbandono delle aspirazioni di adesione alla NATO. Tuttavia, l’Ucraina ha respinto queste condizioni, che Putin utilizza come pretesto per giustificare ulteriori attacchi.
Avanzata terrestre e operazioni ucraine
Nonostante la violenza aerea, l’avanzata terrestre russa ha subito un rallentamento significativo, e Kiev ha riconquistato porzioni di territorio nella regione di Donetsk. Secondo recenti rapporti, “l’offensiva russa dell’estate del 2025 non ha portato al controllo di alcuna città strategica nell’Ucraina orientale”. Nel frattempo, l’esercito ucraino ha intensificato le operazioni con droni contro le infrastrutture petrolifere russe, colpendo anche terminal situati nel Mar Baltico.
Sanzioni e nuove misure
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso fiducia nell’imposizione di sanzioni rigorose da parte degli Stati Uniti nei confronti della Russia. Venerdì, la Commissione Europea ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni, il diciannovesimo, che prevede restrizioni per altre 118 navi della cosiddetta flotta ombra russa e il divieto di transazioni per ulteriori istituti bancari russi e di paesi terzi.