Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, esprime preoccupazione per l’inizio della stagione venatoria nel 2025, che si apre con un tragico evento: il primo morto. La Brambilla descrive la **caccia** come una pratica **”assurda, crudele, anacronistica e pericolosa”**. Secondo la sua analisi, nel contesto attuale, la **caccia** potrebbe avere una giustificazione solo per le poche comunità rimaste in condizioni primitive, ma in **Italia** dovrebbe essere abolita.
Preoccupazioni per la sicurezza
La leader **animalista** sottolinea che la **caccia** non solo mette in pericolo la vita di milioni di **animali**, ma anche quella di persone innocenti. Le statistiche sugli **incidenti venatori** confermano che **cacciatori** e semplici **escursionisti** nelle campagne e nei boschi rischiano la vita a causa di questa attività . “Spara e spara”, afferma **Brambilla**, evidenziando la pericolosità della situazione, e conclude che non c’è da stupirsi se i **cacciatori** finiscono per colpirsi tra di loro.
Rischi e necessità di cambiamento
La posizione della **Brambilla** è chiara: la **caccia** rappresenta un rischio non solo per la **fauna**, ma anche per la **sicurezza pubblica**. La sua richiesta di abolizione riflette un crescente dibattito in **Italia** riguardo alla necessità di rivedere le pratiche venatorie e di adottare misure più protettive nei confronti degli **animali** e della **popolazione**. La **Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente** continua a promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi associati alla **caccia** e sull’importanza di tutelare la **biodiversità **.