Onu: inizia oggi l’Assemblea Generale, focus su Gaza e Ucraina

Veronica Robinson

Settembre 22, 2025

Oggi, il Palazzo di Vetro dell’Onu a New York è al centro dell’attenzione internazionale, in quanto ospita l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, un evento che segna l’ottantesimo anniversario della fondazione dell’Onu. Questa importante occasione vedrà la partecipazione di numerosi capi di Stato e di governo, che si riuniranno per affrontare questioni cruciali in un contesto geopolitico teso, caratterizzato dalla guerra a Gaza, dal conflitto in Ucraina e dalla crescente aggressività della Russia nei confronti dei Paesi della Nato, come dimostrato dalle recenti incursioni con droni in Estonia e Polonia.

Uno dei temi principali dell’assemblea sarà sicuramente la questione palestinese, con un vertice dedicato a New York che mira a portare al riconoscimento formale dello Stato di Palestina da parte di numerosi Paesi. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno già manifestato il loro disappunto, negando i visti a delegati palestinesi, tra cui il presidente dell’ANP, Mahmud Abbas, costretto a intervenire tramite videoconferenza.

Riunioni e manifestazioni in agenda

Durante questa settimana, è prevista una serie di incontri di alto livello, tra cui una riunione del Consiglio di Sicurezza focalizzata sulla situazione a Gaza e sull’Ucraina. L’arrivo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’Onu potrebbe generare manifestazioni pro-Palestina, segno della tensione che circonda l’evento. A margine dell’assemblea, si svolgeranno anche un vertice sul clima e una riunione sull’intelligenza artificiale, eventi che si preannunciano altrettanto significativi.

Il primo appuntamento di rilievo si tiene oggi, con il vertice sulla questione palestinese e la proposta di una soluzione a due Stati, fissato per l’una di notte ora italiana, corrispondente alle 19 a New York. Il giorno successivo, il Consiglio di Sicurezza discuterà ulteriormente della situazione a Gaza, mentre davanti alla sede dell’Onu è prevista una manifestazione pro-Gaza, evidenziando l’attenzione globale verso la crisi in corso.

Il ruolo dell’assemblea generale delle nazioni unite

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (AGNU) rappresenta l’organo deliberativo principale dell’Onu, composto da rappresentanti di tutti i 193 Stati membri. Durante le sue sessioni annuali, l’Assemblea affronta e adotta risoluzioni su questioni globali fondamentali, quali la pace e la sicurezza, lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e il diritto internazionale.

L’Assemblea ha la facoltà di fare raccomandazioni agli Stati membri e al Consiglio di Sicurezza, oltre a gestire il bilancio dell’Onu e a ripartire le spese tra gli Stati membri. Inoltre, elegge i membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza, attualmente composti da Algeria, Danimarca, Guyana, Corea del Sud, Lettonia, Mozambico, Panama, Sierra Leone, Slovenia e Somalia, che si aggiungono ai membri permanenti: Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti d’America, i quali detengono il potere di veto su ogni risoluzione.

Lo status della palestina all’onu

Attualmente, la Palestina gode dello status di “Stato osservatore permanente” all’interno dell’Onu, un riconoscimento ottenuto nel 2012. Questa qualifica consente alla Palestina di partecipare alle discussioni e presentare proposte, ma non le conferisce il diritto di voto. Il suo obiettivo è quello di diventare un membro a pieno titolo, un processo che è stato recentemente ripresentato nel 2024 e che richiede l’approvazione sia dell’Assemblea Generale che del Consiglio di Sicurezza.

Con l’intensificarsi della crisi a Gaza e in Cisgiordania, diversi Paesi hanno espresso la loro intenzione di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina, un gesto che sarà ufficializzato nel corso dell’assemblea. Tra questi Paesi figurano Francia, Regno Unito, Malta, Portogallo, Canada e Australia, che si aggiungono ai 150 già esistenti. L’Italia, invece, rimane tra i 37 Paesi che non hanno ancora riconosciuto la Palestina, mentre il Consiglio di Sicurezza, con il veto degli Stati Uniti, continua a mantenere un ruolo cruciale nelle decisioni finali riguardanti la questione palestinese.

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