Questa mattina, alle 10:30, il collegio del Tribunale di Tempio Pausania, composto da tre magistrati, ha ripreso l’udienza del processo per violenza sessuale di gruppo che coinvolge due giovani donne. Gli imputati di questo caso sono Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi: Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La decisione di riprendere le udienze è stata presa dal Consiglio superiore della magistratura (Csm) su richiesta dello stesso tribunale.
Il Csm ha disposto l’assegnazione del giudice Alessandro Cossu al tribunale sardo, il quale ha iniziato il suo servizio ad Asti all’inizio di questo mese. Cossu si occuperà di tutte le udienze necessarie fino alla sentenza del processo, attesa per oggi. Il presidente del collegio, Marco Contu, che aveva affrontato un grave lutto prima dell’udienza del 3 settembre, ha ripreso le sue funzioni.
Le ultime fasi del processo
Oggi si svolgeranno le ultime repliche da parte del pool difensivo di Ciro Grillo. Successivamente, i giudici si ritireranno in camera di consiglio per deliberare sulla sorte dei quattro imputati. Non è ancora chiaro se gli accusati saranno presenti in aula, così come è incerta la partecipazione della principale accusatrice, una studentessa italo-norvegese all’epoca dei fatti, che aveva 19 anni quando denunciò il presunto stupro ai carabinieri di Milano. L’episodio contestato risale alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, avvenuto nella villa della famiglia Grillo a Porto Cervo.
L’avvocata della ragazza, Giulia Bongiorno, ha dichiarato che la sua assistita desidera essere presente in aula, ma ha anche precisato che non è stata presa alcuna decisione definitiva al riguardo. Se la ragazza fosse presente, il processo tornerebbe a porte chiuse, poiché solo nelle ultime fasi sono stati ammessi i giornalisti.
Le richieste del procuratore
Il procuratore Gregorio Capasso ha concluso la sua requisitoria, durata otto ore e suddivisa in due giorni, chiedendo la condanna di tutti gli imputati a nove anni di reclusione. Capasso ha sostenuto che Grillo e i suoi amici sono “inattendibili” per aver “adattato le loro versioni a seconda delle indagini”.
La difesa e le dichiarazioni dell’avvocata
Le difese degli imputati hanno invece ribadito che i quattro devono essere assolti, sostenendo che il rapporto sessuale è stato consenziente e che la presunta vittima non è credibile. L’avvocata Bongiorno ha descritto la giovane come “una sopravvissuta alla violenza ma morta dentro”, auspicando una sentenza che riconosca la validità di una denuncia così difficile e che dimostri che “denunciare in Italia ha ancora un senso oggi”.