All’ospedale dell’Aquila, nel 2025, è stato eseguito il primo trapianto di rene in Abruzzo da donatore vivente con gruppi sanguigni non compatibili. L’intervento ha visto un uomo donare un rene alla moglie, aprendo nuove possibilità per le famiglie che si trovano ad affrontare l’incompatibilità sanguigna. Questo tipo di trapianto, praticato solo in alcuni centri specializzati in Italia, rappresenta un’importante opportunità per chi ha un congiunto disposto a donare ma si imbatte in ostacoli biologici.
Grazie ai progressi nelle terapie moderne e alla preparazione delle équipe mediche, è ora possibile superare queste difficoltà. L’operazione è stata realizzata nei primi mesi dell’anno e, secondo quanto riportato, le condizioni di salute dei coniugi sono buone. Oggi, entrambi godono di buona salute e la funzione renale è nella norma. Questo trapianto, definito AB0-incompatibile, non solo contribuisce a ridurre le liste d’attesa, ma amplia anche le opportunità di accesso ai trapianti, integrandosi con i programmi di scambio tra coppie donatore-ricevente e i donatori samaritani.
Trattamenti desensibilizzanti e procedure innovative
Le operazioni di trapianto così complesse sono rese possibili dai trattamenti desensibilizzanti, che rimuovono gli anticorpi del ricevente. Questi processi, come la plasmaferesi, separano il plasma dagli altri componenti del sangue, come globuli rossi, bianchi e piastrine, e aiutano a ridurre la produzione di nuovi anticorpi. Questo approccio innovativo consente di affrontare l’incompatibilità sanguigna in modo efficace, aumentando le probabilità di successo del trapianto.
Collaborazione tra specialisti e professionalità elevata
Il trapianto è stato il risultato di un lavoro di squadra tra diverse specialità mediche. I chirurghi dei trapianti, sotto la direzione del professor Fabio Vistoli, hanno collaborato con i nefrologi guidati dalla dottoressa Marilena Tunno, gli immunogenetisti coordinati dal dottor Franco Papola, gli anestesisti diretti dal professor Franco Marinangeli e i trasfusionisti, sotto la responsabilità della dottoressa Anna Rughetti. A questi professionisti si aggiungono i medici di laboratorio della dottoressa Patrizia Frascaria, insieme a infermieri e personale di supporto, tutti coordinati dal Centro Regionale Trapianti diretto da Daniela Maccarone.
Il manager della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, Paolo Costanzi, ha sottolineato l’importanza di investire nella formazione avanzata del personale sanitario e nella sinergia tra reparti e servizi. Questo intervento dimostra come tali investimenti possano portare a cure di eccellenza, ridurre i tempi di attesa e migliorare la qualità della vita dei pazienti. La riuscita di questo trapianto rappresenta un significativo passo avanti nel campo della medicina trapiantologica in Abruzzo.