Trump: “Kirk desiderava il bene per i suoi avversari, io li disprezzo”

Veronica Robinson

Settembre 22, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rilasciato dichiarazioni controverse durante la commemorazione di Charlie Kirk, attivista di estrema destra assassinato. L’evento si è svolto il 15 marzo 2025, in un contesto di grande attenzione mediatica e partecipazione pubblica.

Le parole del presidente Trump

Durante la cerimonia, il presidente ha fatto riferimento al perdono espresso dalla vedova di Kirk, Erika, sottolineando un contrasto netto tra il suo approccio e quello dell’attivista. Trump ha affermato: “Se Charlie non odiava i suoi oppositori, io li odio e non gli auguro il meglio”. Queste parole hanno suscitato reazioni contrastanti tra i presenti e nei media, evidenziando la polarizzazione politica che caratterizza il clima attuale negli Stati Uniti.

Trump ha continuato il suo intervento, menzionando l’influenza che Erika potrebbe avere su di lui: “Magari Erika mi persuaderà. Su questo non andavo d’accordo con Charlie, scusa Charlie… magari Erika mi persuaderà”. Queste affermazioni hanno messo in luce non solo il suo punto di vista personale, ma anche una certa vulnerabilità nel riconoscere il potere del perdono e della riconciliazione, temi spesso trascurati nel discorso politico contemporaneo.

La commemorazione di Charlie Kirk ha rappresentato un momento significativo per i sostenitori dell’attivista, ma le parole di Trump hanno sollevato interrogativi sulla direzione futura della retorica politica e sull’impatto che tali dichiarazioni possono avere sul dibattito pubblico. La divisione tra opposti è un tema ricorrente, e il presidente ha scelto di posizionarsi chiaramente su un lato, suscitando l’interesse e la preoccupazione di molti osservatori.

Le reazioni a queste dichiarazioni non si sono fatte attendere, con diversi commentatori che hanno criticato la mancanza di un messaggio costruttivo in un momento di lutto. La commemorazione, per quanto celebrativa, ha messo in evidenza le tensioni esistenti nel panorama politico statunitense, rendendo evidente come il ricordo di un attivista possa essere strumentalizzato per promuovere una certa agenda.

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