La guerra psicologica ha oltrepassato i confini dell’Ucraina, manifestandosi in eventi recenti che coinvolgono direttamente la Nato. Il 15 gennaio 2025, un aereo da ricognizione russo ha sorvolato il Mar Baltico senza piano di volo e senza contatto radio, provocando l’intervento dell’aviazione tedesca, che ha inviato due Eurofighter, seguiti da aerei svedesi. Questi eventi si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra la Russia e i paesi della Nato.
Situazione complessa in Europa
Negli ultimi mesi, la situazione si è ulteriormente complicata. Dopo il ritrovamento di droni caduti in Polonia e Romania, e l’incursione di tre MIG russi nei cieli estoni, che sono stati prontamente respinti dai piloti italiani, le preoccupazioni per possibili nuovi sconfinamenti sono aumentate. Il presidente ceco, Pavel, ha espresso la necessità di una reazione decisa, suggerendo di abbattere gli aerei russi per garantire la sicurezza dello spazio aereo europeo.
Ambivalenza degli Stati Uniti
Un altro fattore che incide sulla stabilità della regione è l’atteggiamento ambivalente dell’ex presidente americano Donald Trump. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, Trump potrebbe ridurre gli aiuti militari destinati a paesi come Lettonia, Lituania ed Estonia. Tuttavia, ha rassicurato che gli Stati Uniti sarebbero pronti a difendere la Polonia e i paesi baltici in caso di escalation da parte del Cremlino.
Strategie di disinformazione
In questo scenario, il presidente russo Vladimir Putin sta giocando la sua partita, utilizzando la disinformazione come strumento strategico. L’Istituto per lo studio della guerra ha rivelato che Mosca avrebbe orchestrato una fuga di notizie tramite Bloomberg, suggerendo che il Cremlino stia preparando un’escalation in Ucraina per costringere Kiev a negoziare, confidando sulla mancanza di intervento da parte americana. L’obiettivo di Putin sembra essere quello di dividere il fronte occidentale a sostegno di Kiev.
Tensioni in aumento
Pochi giorni fa, Trump ha commentato l’incontro con Putin avvenuto sei settimane fa in Alaska, esprimendo la sua delusione per non aver trovato una soluzione più rapida al conflitto. La situazione rimane tesa e la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che ogni mossa potrebbe avere ripercussioni significative sulla sicurezza europea.