“Il turismo è rovinato dai borseggiatori, non da me”. Queste le parole pronunciate in diretta durante la trasmissione “Mattino Cinque” da Monica Poli, in risposta ai volantini apparsi a Venezia che la accusano di danneggiare l’immagine della città e il settore turistico a causa dei suoi video-denuncia.
La lotta contro i furti a Venezia
Monica Poli, figura di spicco a livello nazionale e internazionale per il suo impegno nel sociale, è diventata un simbolo della battaglia quotidiana contro i furti ai danni dei visitatori. Attraverso il progetto “Attenzione pickpocket“, che porta avanti con un gruppo di volontari, Poli si è dedicata a informare residenti e turisti sulla presenza di borseggiatori in zone affollate di Venezia, come calli e vaporetti. Le sue segnalazioni ad alta voce, amplificate dai social media, le hanno conferito il soprannome di “lady pickpocket“, rendendola una figura riconoscibile non solo a Venezia ma anche oltre i confini della città .
L’iniziativa di Poli ha come obiettivo principale quello di proteggere i turisti, avvisandoli dei pericoli e delle tecniche usate dai borseggiatori. La sua attività ha attirato l’attenzione dei media e ha suscitato un ampio dibattito sulla sicurezza dei visitatori nella città lagunare. Nonostante le critiche ricevute, la donna continua a ricevere messaggi di sostegno da parte dei turisti, che apprezzano il suo lavoro e la sua dedizione.
Le critiche e le risposte di Monica Poli
Di fronte alle accuse mosse nei suoi confronti, Poli ha risposto con fermezza, evidenziando il supporto che riceve dai turisti. “In realtà , i turisti sui social ci ringraziano, perché grazie a noi riescono a riconoscere i borseggiatori”, ha dichiarato durante l’intervista. Questo aspetto sottolinea come la sua azione non solo sia mirata a denunciare i furti, ma anche a creare una rete di protezione per chi visita Venezia.
In merito ai volantini che la criticano, Poli ha espresso i suoi sospetti sull’origine di tali manifestazioni. “Ho un’idea di chi possa averli scritti, basandomi anche sulla grammatica utilizzata”, ha affermato, confermando di aver presentato denuncia. La sua determinazione nel voler arrivare a fondo della questione è un chiaro segnale della sua resilienza e del suo impegno nel contrastare non solo i furti, ma anche le campagne diffamatorie che possono sorgere in risposta a un’azione di denuncia.
Con la sua attività , Monica Poli continua a rappresentare un esempio di attivismo contro i crimini che affliggono la bellezza e la sicurezza di Venezia, dimostrando come la voce di un singolo possa fare la differenza nella lotta per la tutela del patrimonio culturale e turistico della città .