Michelangelo, un uomo di Enna, si trova in una situazione drammatica, privo di reddito e risorse, che lo ha costretto a interrompere le sue cure oncologiche. Da un anno, non riesce a ricevere assistenza nel reparto di oncologia, come ha dichiarato: “Non ho neanche i soldi per il pullman per andare all’ospedale”. La sua storia, purtroppo, è rappresentativa di una realtà che coinvolge molte persone in difficoltà economica.
La risposta della comunità
La comunità locale ha risposto con atti di solidarietà. Un farmacista gli fornisce i medicinali senza alcun costo, mentre la Caritas e i vicini di casa offrono supporto. Sua figlia, anch’essa attivamente coinvolta, contribuisce a garantire che Michelangelo non rimanga completamente solo. “Se non fosse per loro, non avrei nulla con cui vivere. Neanche il pane”, ha rivelato, esprimendo la sua angoscia per la situazione attuale.
La lotta per l’attenzione delle autorità
Da giorni, Michelangelo si trova davanti al Comune di Enna, sperando di attirare l’attenzione delle autorità locali. Tuttavia, ha lamentato che nessuno dell’amministrazione si è avvicinato per offrirgli aiuto, come se fosse invisibile. La sua testimonianza mette in luce l’importanza del supporto comunitario in momenti di crisi e la necessità di un intervento più attivo da parte delle istituzioni per assistere chi si trova in condizioni vulnerabili.