Nel campo dell’apicoltura e della produzione di miele, la salvaguardia della qualità dei prodotti rappresenta un aspetto cruciale per il benessere e la salute dei consumatori. Le produzioni apistiche non sono tutte equivalenti e un sistema virtuoso come quello europeo, in particolare quello italiano, con un volume di circa 24.000 tonnellate all’anno, deve essere tutelato da sofisticazioni e da mieli di qualità inferiore provenienti da altre nazioni.
Queste affermazioni sono state fatte dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante il workshop ‘Sanità e apicoltura, sfide e opportunità’, svoltosi presso il Ministero della Salute il 15 gennaio 2025.
Lollobrigida ha evidenziato come, su questo tema, l’Italia stia lavorando per sensibilizzare i colleghi europei, che spesso non condividono la stessa attenzione per la qualità. In Europa, infatti, si tende a privilegiare l’aspetto quantitativo, il che porta a una riduzione dei prezzi e impedisce agli apicoltori italiani di ricevere un adeguato riconoscimento dei costi di produzione e del valore aggiunto legato alla qualità intrinseca del prodotto. Il ministro ha sottolineato che la questione diventa ancor più critica quando si guarda ai mercati esterni, dove le produzioni possono avere un impatto significativo. Le normative che l’Unione Europea impone ai propri agricoltori, allevatori e pescatori non sempre vengono rispettate nei paesi al di fuori dell’Unione.
In questo contesto, Lollobrigida ha ribadito l’importanza di un’azione di protezione per il settore. Attualmente, il governo sta lavorando su una direttiva nota come ‘Breakfast’, che mira a garantire una maggiore trasparenza riguardo all’origine dei prodotti e all’uso industriale. L’obiettivo è fornire ai consumatori le informazioni necessarie per comprendere cosa stanno acquistando, permettendo loro di fare scelte consapevoli, basate non solo sul prezzo, ma anche sulla qualità del prodotto.