Ilaria Salis, eurodeputata del gruppo Avs, ha espresso preoccupazione per la credibilità del Parlamento europeo durante una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles il 2 maggio 2025. Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo il voto della commissione Juri, che ha confermato la sua immunità. Salis ha dichiarato di guardare con “rinnovata fiducia” al prossimo voto della plenaria di ottobre, auspicando che i suoi colleghi respingano le pressioni dei populisti, che, a suo avviso, minacciano l’unità dell’Europa.
Denuncia delle aggressioni verbali
L’eurodeputata ha denunciato le aggressioni verbali subite ogni volta che prende la parola in aula, sottolineando in particolare le ostilità ricevute dagli eurodeputati del partito ungherese Fidesz. Salis ha affermato che questi attacchi mirano a screditarla come rappresentante dell’Unione europea.
Richiesta di giudizio in Italia
Salis ha ribadito la sua richiesta di essere giudicata in Italia, dichiarando: “Sin da quando ero in carcere a Budapest chiedo che il mio processo si svolga in Italia, e lo ribadisco oggi”. Ha esortato le autorità italiane a intervenire, sostenendo che la giustizia in Ungheria sia caratterizzata da vendetta e propaganda. Secondo l’eurodeputata, la commissione Affari Giuridici ha riconosciuto che in Ungheria “lo stato di diritto è compromesso e la magistratura non è più indipendente”.
Persecuzione continua e tensioni politiche
Salis ha denunciato di essere vittima di una persecuzione continua, evidenziando che il governo di Viktor Orbán, attraverso il suo portavoce, continua a definirla “terrorista” e a minacciarla di incarcerazione. La situazione evidenziata dall’eurodeputata mette in luce le tensioni politiche in corso all’interno dell’Unione europea e il dibattito sulla tutela dei diritti fondamentali nei vari Stati membri.